Virus e sistema nervoso, pesanti gli effetti

di Giancarlo Chiari

La perdita dell’olfatto, sintomo del Covid, non è l’unico impatto sull’integrità e sulla qualità della vita di chi viene contagiato: la malattia che ha sconvolto il mondo lascia tracce non solo su polmoni, sistema cardiocircolatorio ed endocrino, ma sull’intero sistema nervoso. L’IMPEGNO dei sanitari per ristabilire respirazione e circolazione dei pazienti ricoverati nei reparti Covid, premesse per la guarigione, ha messo inevitabilmente in secondo piano le conseguenze del virus sul sistema nervoso. Nell’ospedale Mellini di Chiari, presidio Covid sin dalla prima ondata, recuperato il reparto di neurologia, la direzione sanitaria dell’Asst Franciacorta ha aperto a metà gennaio il reparto Neurocovid per seguire l’evoluzione delle persone guarite. L’ambulatorio, diretto dal primario neurologo Ubaldo Balducci con sette medici, si occupa di pazienti inviati dai medici di base e dagli specialisti del territorio per complicanze seguite alla guarigione, ed è aperto ogni settimana il martedì dalle 14 alle 15,30, previa prenotazione (on line o per telefono) al Cup dell’azienda ospedaliera. «In questi mesi - riferisce Balducci - l’attenzione della comunità e dei media si è concentrata su rianimazioni e respiratori per gli ammalati, ma gli effetti del virus, ancora non del tutto conosciuto, continuano anche dopo le dimissioni dall’ospedale. Il virus lascia tracce non solo sul sistema cardiovascolare e respiratorio, ma anche sul sistema nervoso periferico e centrale con conseguenze che non si fermano dopo la guarigione dunque con pesanti effetti sulla qualità della vita». Quali effetti lo spiega ancora il primario: «I disturbi più frequenti provocati dal Covid, interessano l’attenzione, la memoria, il sonno: per questo abbiamo attivato il reparto Neurocovid, anche perché oltre il ricovero il virus si fa sentire in casa, durante l’isolamento ma anche dopo la guarigione, con astenia, debolezza, stanchezza per attività di routine che prima venivano svolte dalle persone senza difficoltà. A questi disagi si aggiungono ansia, angoscia, paura della morte che pesano sulla qualità della vita». PER L’AMBULATORIO Neurocovid le prospettive sono di impegno a lungo termine: «L’abbiamo appena aperto - spiega Balducci - e puntiamo molto sull’informazione, per cui abbiamo in programma incontri con i medici di base. L’attenzione all’inizio si era concentrata sulla malattia: le complicanze del virus sul sistema nervoso sono emerse successivamente e sono ancora da indagare. Con molti altri effetti ancora occulti, il Covid è molto più di una comune influenza». LA RISPOSTA terapeutica è comunque ad ampio raggio: «Adesso abbiamo dei posti letto e l’impegno è totale - ha risposto Balducci -. Non ci sono farmaci e terapie specifiche: utilizziamo farmaci e terapie impiegati per patologie note ma provocate da altre cause, in attesa dei risultati della ricerca che ne scoprano alcuni da affiancare ai farmaci tradizionali. L’ambulatorio evidenzia le problematiche rendendone consapevole il paziente, che può essere indirizzato tanto su eventuali terapie farmacologiche quanto sulla fisioterapia funzionale alla riabilitazione neuropsicologica. Per i casi che comportano lo sviluppo di problemi neuropsichiatrici, contiamo sulla collaborazione con il dipartimento di salute mentale diretto dal professor Andrea Materzanini». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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