Un cadavere
nell’auto negli
abissi del lago

di Simona Duci
Le immagini girate negli abissi del lago d’Iseo dal Rov dei volontari del soccorso Le ricerche dell’auto con il cadavere  sono state sospese a causa di un’avaria  del robot di profondità «Mercurio Low»
Le immagini girate negli abissi del lago d’Iseo dal Rov dei volontari del soccorso Le ricerche dell’auto con il cadavere sono state sospese a causa di un’avaria del robot di profondità «Mercurio Low»
Le immagini girate negli abissi del lago d’Iseo dal Rov dei volontari del soccorso Le ricerche dell’auto con il cadavere  sono state sospese a causa di un’avaria  del robot di profondità «Mercurio Low»
Le immagini girate negli abissi del lago d’Iseo dal Rov dei volontari del soccorso Le ricerche dell’auto con il cadavere sono state sospese a causa di un’avaria del robot di profondità «Mercurio Low»

Il «relitto» di un’automobile sedimentato sul fondo del lago e all’interno dei resti umani. Negli abissi del Sebino è riaffiorato un mistero dagli inquietanti risvolti. La macabra scoperta è stata fatta da due sub di Palazzolo mercoledì nel tratto di lago compreso tra Tavernola Bergamasca e Montisola. I sommozzatori risaliti in superficie hanno dato lanciato subito l'allarme, ma le successive prime ricerche non hanno dato esito: è come se l’auto diventata una bara fosse scomparsa nel nulla. Una circostanza che non deve meravigliare più tanto: non avendo utilizzato il geolocalizzatore ed essendo il lago particolarmente profondo in quel punto è diventato molto difficile restringere il perimetro dell’area di immersione della coppia di sub che sono comunque riusciti a fornire dettagli importanti. L’automobile è una berlina forse una Fiat Tempra o forse una Voskwagen Passat. Il mezzo sarebbe adagiato a 80 metri di profondità. La carcassa sarebbe erosa dall’acqua e l’abitacolo sarebbe invaso da sedimenti e alghe. Sui sedili posteriori ci sarebbe uno corpo semiscarnificato. Purtroppo nessuno dei due sub ha registrato un numero di targa e nemmeno le coordinate del punto di ritrovamento del mezzo. SUL POSTO SONO intervenuti il Nucleo Sommozzatori del Sebino che si sono impegnati nelle operazioni di ricognizione per ore. Attraverso le fonti, attendibili ma poco esaustive, si sta cercando di rintracciare il punto esatto. La zona setacciata è quella antistante il cementificio dove è stato calato in acqua un robot per le ricerche subacquee. Il mercurio Rov, del gruppo dei volontari del soccorso Sebino, coordinari da Remo Bonetti, hanno scandagliato i fondali per tutta la zona. La ricerca è stata però interrotta alle 16, per un avaria del robot di profondità. Le ricerche proseguono, ma per ora il mezzo non è stato trovato. Il caso è affidato ai carabinieri della compagnia di Clusone guidati dal maggiore Diego Lasagni supportati nelle indagini dai colleghi di Tavernola. Per ora le ricerche sono state sospese, sia per la riparazione del robottino acquatico, ma soprattutto in attesa dell'arrivo del gruppo carabinieri sommozzatori di Genova che saranno in arrivo sulla costa il 5 di settembre. Sono tanti i dubbi sul caso, che sia stato solo un miraggio quello dei sub oppure il tentativo di celare un omicidio che ora cerca di riemergere? Come detto le ricerche riprenderanno a partire da giovedì e poi anche, se necessario, venerdì e sabato. Oltre al robot «Mercurio Low» dei sommozzatori del Gruppo Soccorso Sebino i carabinieri hanno contattato il proprio nucleo di sommozzatori con sede a Genova. Saranno loro a continuare a scandagliare le pareti e il fondale del Sebino (che in quel punto arriva fino a 256 metri di profondità) alla ricerca di quella che i due sommozzatori domenica hanno riferito essere l’auto sicuramente datata di qualche decina d’anni. Non in accordo sul modello dell’auto, i due hanno però confermato di aver visto entrambi uno scheletro nell’abitacolo. E si sono sentiti in dovere di raccontarlo ai carabinieri della locale stazione. Che hanno fatto scattare, mercoledì, le ricerche: se davvero c’è sott’acqua uno scheletro, va individuato e recuperato, anche per risalire all’identità e accertare, se possibile, la causa della morte. DI AUTO, INVECE, nel Sebino ce ne sono parecchie: quantomeno due, avvistate nel corso degli anni da diversi sub, a 64 e 80 metri (anche se in pochi si spingono a quelle profondità): ma sono una Ford Sierra e di una Mini Minor, lì da tempo e di certo senza scheletri all’interno. Invece la segnalazione più recente sembra avere caratteristiche ben diverse. Non resta che attendere le nuove ricerche, settimana prossima. •

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