Agricoltura di montagna L’esperienza camuna è diventata un esempio

di L.RAN.

Agricoltura di montagna, sostenibilità ambientale e sociale e resilienza di agricoltori e comunità alpine. Si parlerà di tutto questo, oggi, nella Casa Museo di Cerveno, insieme a numerosi relatori chiamati a discutere del tema «Coltivare paesaggi resilienti». Sarà anche l’occasione per presentare la rete di agricoltori creata nell’ultimo triennio per iniziativa di ValcamonicaBio e del Bio-distretto di Valle Camonica, e sostenuta dal Parco dell’Adamello e dal Comune di Cerveno. È CI SARÀ anche un riconoscimento, con la consegna da parte della presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto al Bio-distretto camuno (costituito nel 2014) della bandiera verde per il sostegno garantito alla rete di agricoltori camuni. Sarà così valorizzato il lavoro dell’associazione presieduta da Gianni Tosana, che ha contribuito a creare una rete di piccoli produttori che hanno recuperato terreni di montagna abbandonati. La stessa rete sta oggi sviluppando una filiera di prodotti di elevata qualità promuovendo il consumo di prossimità. LA GIORNATA si occuperà anche degli alpeggi, con riflessioni sulla gestione, ovvero sul tema complesso e spinoso della concessione delle malghe, e sul sostegno al reddito agricolo in relazione alla nuova Politica agricola comunitaria. «La sostenibilità è sempre l’effetto di una concatenazione di scelte - ricorda Gianni Tosana -; se più di una persona decide di andare nella direzione giusta l’effetto delle loro scelte sarà enorme, e se quelle persone sono agricoltori l’effetto delle loro scelte sarà un paesaggio sostenibile e biodiverso». La giornata si aprirà alle 10 col saluto della sindaca Marzia Romano. Durante la mattinata verrà acceso il forno della Casa Museo e per pranzo Chiara e Francesca sforneranno il pane di segale prodotto con le farine degli agricoltori della rete.

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