Ambulatori nella ex scuola «Una scommessa vinta»

di C.VEN.
Il poliambulatorio
Il poliambulatorio
Il poliambulatorio
Il poliambulatorio

Il suo recente passato è stato a lungo dibattuto, ma oggi a lavori ultimati le acque si sono calmate. Resta un po' di nostalgia per quella scuola primaria che Ossimo Superiore ha scelto di chiudere prima che qualcuno, dall'alto, lo facesse per lui. A settembre saranno tre anni che lo stabile di via Guglielmo Marconi non ospita più i bambini: alti i costi, poche le iscrizioni. Il malumore del paese si era fatto sentire, specie dai residenti più campanilisti che oggi devono scegliere tra Ossimo Inferiore e Borno. Ma l'ammanistrazione comunale con il suo piano B ha saputo rimediarvi. Oggi lo stabile, che da giallo è diventato azzurro, è il segno che «anche da decisioni difficili come è stata quella di chiudere la scuola - dice il primo cittadino Cristian Farisè - possono nascere cose belle». Questa lo è ed è un dato di fatto, per un «comune lungimirante»: ha investito, quando ancora dell'emergenza non c'era traccia, in un polo sanitario che ha grandi ambizioni. «Noi non potremo mai costruire né funivie né case di riposo, ma con questi poliambulatori possiamo diventare il punto di riferimento dell'Altopiano del sole». Il sindaco fa riferimento a «servizi condivisi per continuare il grande progetto del territorio che oggi deve abbandonare i campanilismi e pensare insieme». La struttura, inaugurata durante la consegna di un attestato di riconoscimento ai 62 ossimesi impegnati nella sanità, nelle Rsa e sul territorio nell'emergenza Covid, ospita la farmacia e gli ambulatori dei medici di base, ma all'occorrenza serve anche da punto prelievi. «Ci abbiamo creduto, così come gli enti comprensoriali - continua Farisè - e questo è il risultato. Ne siamo molto orgogliosi». Avrebbe dovuto partecipare al taglio del nastro, ma è stato trattenuto a Roma per impegni al ministero, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità insignito della cittadinanza onoraria a Ossimo lo scorso dicembre: «Mi dispiace non essere con voi - ha detto in una telefonata in filodiffusione - ma mi congratulo con il Comune che ha saputo scommettere su un servizio socio-sanitario». •

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