Appello alle imprese «Ci serve un aiuto per andare avanti»

di Claudia Venturelli

Nella fase di start-up fu è stato finanziato all'80 per cento da Regione Lombardia e i primi dodici mesi di test sono stati utili da una parte per misurare la necessità del territorio, dall'altra per farsi conoscere e coinvolgere nuove associazioni. Il progetto «Trame di futuro in Vallecamonica: dal filo d'argento ai fili colorati» che inizialmente fu solo di Anteas, Auser e Alzheimer camuno sebini, oggi coinvolge 11 associazioni e una rete di supporto che ha dato risposte ad un territorio che faceva domande. Il servizio infatti si preoccupa del trasporto sociale delle persone che ne hanno bisogno semplicemente chiamando il numero verde 800.99.59.88. Perché possa continuare il servizio, apprezzato ed utilizzato su tutto il territorio grazie alla rete di volontari, ha però bisogno di nuove risorse. Sono state messe nero su bianco le necessità in una lettera spedita agli imprenditori con l’intento di coinvolgerli: «Il terzo settore - ha detto Piero Brunori, capofila del progetto e presidente di Anteas Brescia - ha già fatto rete con la Comunità montana, ora deve essere coinvolto il mondo dell'imprenditoria e dell'artigianato». Come? Con un contributo che può essere diverso a seconda delle possibilità. Nella lettera ci sono tutte le voci di cui il progetto ha bisogno per vivere: un mezzo attrezzato per esempio, la spesa per il carburante, l'assicurazione e la manutenzione. Con il pranzo solidale del 28 giugno a Boario sono stati raccolti 2.450 euro, ma non sono sufficienti. Anche perché il progetto, tanto unico quanto innovativo e per questo esportabile ad altre realtà, non si è fermato al servizio di trasporto, ma è sfociato anche in un secondo progetto, «Chiamata amica», nato per contrastare l'isolamento delle persone fragili, segnalate dai servizi sociali o rintracciate dallo stesso servizio di trasporto sociale, che trovano nella relazione telefonica con i volontari una via di fuga alla solitudine. •

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