Artogne, la sfida a due è ispirata da una rottura

di Domenico Benzoni
Giuseppe AndreoliBarbara  BonicelliNel palazzo  comunale di Artogne c’è stata una rottura politica
Giuseppe AndreoliBarbara BonicelliNel palazzo comunale di Artogne c’è stata una rottura politica
Giuseppe AndreoliBarbara  BonicelliNel palazzo  comunale di Artogne c’è stata una rottura politica
Giuseppe AndreoliBarbara BonicelliNel palazzo comunale di Artogne c’è stata una rottura politica

Ne abbiamo accennato più volte su queste pagine, e adesso la frattura si è concretizzata veramente. Succede ad Artogne, dove i distinguo all’interno della maggioranza uscente hanno finito per allontanare esponenti che fino a ieri erano alleati. E così Barbara Bonicelli, attuale sindaca, si è trovata davanti come candidato avversario Giuseppe Andreoli, suo assessore ai Lavori pubblici. «Artogne Piazze e Acquebone», la lista di Bonicelli, vanta l’appoggio ufficiale anche di Lega e Fratelli d’Italia, mentre l’altra, «Cambiamo Artogne», ha chiamato a raccolta tutti i critici verso l’attuale amministrazione. Due formazioni civiche, anche se entrambe riconducibili all’area del centrodestra, che se la giocano e che potrebbero vincere grazie ai voti di chi non ha trovato un proprio riferimento, considerato che nessuno qui è stato in grado di mettere insieme una lista di centrosinistra. Giuseppe Andreoli, che ha deciso di correre in proprio, si affida al suo portavoce, Giuseppe Quetti, che sintetizza così l’impegno per il futuro della lista «Cambiamo Artogne»: «Considerato che da 30 anni questo paese vive nel più totale immobilismo, tutto è da riprendere in mano. Quanto al territorio non c’era bisogno di autorizzare la costruzione di un nuovo capannone, perché ci sono ettari ed ettari di aree dismesse che vanno rimesse sul mercato. Arredo urbano e viabilità? Probabilmente chi ci ha governato non si è mai confrontato con altre realtà. Montecampione? Considerato una palla al piede per tanti cittadini artognesi, ricordiamoci che da questa località entrano 400mila euro all’anno nelle casse del Comune, Ne vogliamo parlare?». Barbara Bonicelli conferma diversi esponenti di punta dell’amministrazione uscente, con tre assessori ancora al suo fianco e una serie di opere pubbliche messe nel carniere tanto nel capoluogo come nelle frazioni e nella stazione turistica. «Per me tra gli obiettivi primari c’è il desiderio di portare a conclusione le opere già finanziate, di garantire le manutenzioni avviate su acquedotti e captazioni e intervenire sugli edifici scolastici, dalla materna al comprensivo, con gli adeguamenti necessari a migliorarne efficienza e fruizione, insieme al potenziamento dell’aspetto sportivo a favore dei giovani. Sul fronte dei servizi sociali l’aiuto alle famiglie fragili - aggiunge - è sempre stato una priorità, e si proseguirà su questa linea grazie anche al prezioso aiuto del volontariato». Entrambe le formazioni accolgono quattro figure femminili, con la bandiera di giovanissime portata da due ventenni, una per parte. La campagna elettorale di Artogne si annuncia calda e soprattutto all’ultimo voto, proprio per contendersi i suffragi non solo di chi, cinque anni fa, ha sostenuto il gruppo in cui erano presenti gli attuali candidati sindaci, ma anche di quel 38,5% dell’elettorato che nel giugno 2016 diede la sua preferenza a «Il Maglio» e che oggi si ritrova orfano di una rappresentanza politica.•.

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