«Assunzioni e cantieri Breno merita di meglio»

di Luciano Ranzanici
La scuola materna Valverti al centro delle polemiche per una assunzioneUn rendering sull’aspetto della futura (e ancora lontana) piscina
La scuola materna Valverti al centro delle polemiche per una assunzioneUn rendering sull’aspetto della futura (e ancora lontana) piscina
La scuola materna Valverti al centro delle polemiche per una assunzioneUn rendering sull’aspetto della futura (e ancora lontana) piscina
La scuola materna Valverti al centro delle polemiche per una assunzioneUn rendering sull’aspetto della futura (e ancora lontana) piscina

Dal punto di vista legale l’assegnazione di un incarico a un parente più che stretto sembra ineccepibile, ma era ovvio che avrebbe sollevato più di un fastidio. Una censura diventata politica, a Breno, perché fatta propria dall’opposizione in Consiglio comunale, che punta l’indice sull’ingresso nell’organico della Fondazione scuola materna Valverti della moglie del presidente. In realtà anche dai banchi di maggioranza si è alzata qualche nota di malcontento, causata come nella minoranza dalla distribuzione nella cittadina di alcuni volantini anonimi che hanno gridato alla scandalo. Se n’è parlato durante l’ultima seduta del consiglio comunale, ma poi la polemica si è esaurita in una bolla di sapone, con l’unico spiraglio rappresentato da un probabile, prossimo incontro tra la direzione della scuola e la minoranza. Questo episodio e altri temi sul tavolo sono stati approfonditi durante un incontro con la stampa del capogruppo di «Progetto Breno» Giampiero Pezzucchi e dei rappresentanti di minoranza Gianfranco Domenighini, Vittorio Do e Fabrizio Putelli. Liquidata l’assunzione nella Valverti, l’opposizione ha ricordato la bocciatura della propria proposta di utilizzare l’avanzo di amministrazione per ridurre la tassazione comunale sulle fasce più deboli, e la stessa sorte toccata alla richiesta di rivedere la raccolta dei rifiuti, con il rinvio all’inizio del prossimo anno della revisione del numero dei passaggi per la raccolta della differenziata attualmente ridotti del 50%. Il dibattito è stato sollecitato dopo la recente adozione delle modalità di ritiro della plastica separata dal vetro, e dal lungo permanere dei rifiuti nelle abitazioni. Poi il tema, apertissimo, dei grandi progetti sempre in sospeso. Progetto Breno ha sottolineato i timori sulla realizzazione della piscina, i cui costi, a causa dello spropositato aumento dei materiali, sono destinati a crescere molto (la minoranza ipotizza una somma vicina ai 5 milioni complessivi) così come i tempi di costruzione; senza dimenticare le presunte sviste nella stesura del piano economico e l’altrettanto presunta insufficienza nelle previsioni delle spese annuali di gestione (definite in 30mila euro). L’ascensore per il castello? Gianfranco Domenighini non registra alcuna novità: il cantiere è stato aperto nel 2018 e ora tutto è fermo nell’attesa, interminabile, dell’autorizzazione dell’Anfisa del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità (l’ex Ustif, che deve rilasciare l’indispensabile autorizzazione per procedere). Nell’attesa l’amministrazione comunale intende acquisire le aree antistanti e sistemare la zona adiacente la futura piazzola di partenza dell’elevatore, sanando così l’ormai annosa situazione di precarietà (e pericolosità) che riguarda la proprietà di un privato. «Si riparte quindi dalla fine. Che sia una resa dopo quasi quattro anni? Intanto finora sono stati spesi oltre 300 mila euro». Infine, i consiglieri Vittorio Do e Fabrizi Putelli sottolineano «la situazione di degrado di alcune zone di Breno e la scarsa pulizia delle strade, e il caso del parco giochi di via don Romolo Putelli, alle prese con diversi giochi rotti e pericolosi».•.

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