Aste pilotate,
il sindaco rischia
il processo

di Paolo Cittadini
Il municipio di Paspardo finito al centro dell’inchiesta della procura di BresciaIl sindaco Fabio De Pedro
Il municipio di Paspardo finito al centro dell’inchiesta della procura di BresciaIl sindaco Fabio De Pedro
Il municipio di Paspardo finito al centro dell’inchiesta della procura di BresciaIl sindaco Fabio De Pedro
Il municipio di Paspardo finito al centro dell’inchiesta della procura di BresciaIl sindaco Fabio De Pedro

Per tutti e tre il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto il rinvio a giudizio, i difensori in non luogo a procedere. Il gup ha rinviato la decisione alla prossima udienza fissata per il il 26 giugno, settimana prossima. Si avvia quindi a conclusione l’udienza preliminare del processo che vede coinvolto il sindaco di Paspardo Fabio De Pedro, la sua vice (con delega al Coordinamento Attuazione del Programma e Commercio) Caterina Dassa e Aristide Salari, l’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici e Cimiteriali del paese della Valle Camonica. L’accusa per tutti loro è di turbativa d’asta. Al centro della inchiesta della procura di Brescia era finito il bando per la riqualificazione energetica del municipio di Paspardo.

 

LAVORI per oltre 200mila euro, 244mila euro per l’esattezza, che il Comune avrebbe spacchettato in più lotti sotto i 40mila euro per poterli assegnare senza gara, ma con il più semplice e veloce assegnamento diretto che avrebbe favorito aziende amiche. Di per sé la pratica non è vietata dalla legge, ma per l’appalto deve essere suddivisa in lotti non funzionali tra loro.

 

UNA CONDIZIONE questa che a Paspardo non sarebbe stata rispettata visto che ogni lavoro era strettamente collegato l’uno all’altro. Così ne è convinta la procura di Brescia che lo scorso novembre aveva chiesto e ottenuto l’arresto di De Pedro che era finito per alcuni giorni ai domiciliari prima di tornare i libertà. Per i suoi due collaboratori non era invece stata disposta alcuna misura cautelare Un terremoto che aveva scosso la comunità del centro camuno. Dall’indagine era emerso che i lavori sarebbero stati affidati alle aziende vicine non per un tornaconto personale, ma per ottenere consenso politico. De Pedro, che nel frattempo era stato anche sospeso dalla sua funzione di sindaco, nei giorni immediatamente successivi all’arresto era stato ascoltato dal magistrato sostenendo di avere fatto tutto in buona fede. Il gup lo aveva ascoltato per più di una ora e aveva poi deciso di rimetterlo in libertà. Così la sospensione prefettizia, arrivata sulla scorta della misura cautelare era venuta meno dopo la decisione del giudice per le indagini preliminare di annullare la custodia ai domiciliari. Nelle scorse settimane è arrivata prima la chiusura delle indagini e quindi la richiesta di rinvio a giudizio che ieri è approdata in aula ed è stata discussa dalle parti.

 

LA DECISIONE del giudice di rinviare alla prossima settimana la sentenza è arrivata dopo che le difese hanno prodotto una serie di documenti che il gip dovrà necessariamente studiare prima di potere prendere la propria decisione. Al termine dell’udienza De Pedro non ha voluto rilasciare dichiarazioni. «Ci pensa l’avvocato», si è limitato a commentare prima di abbandonare il palazzo di Giustizia.

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