Caterina Gnani, scomparsa l’altro ieri a 98 anni, ha rappresentato per mezzo secolo la spina dorsale del ristorante Vivione di Forno Allione, avendo comunque lasciato da tempo ai figli Claudio e Mauro un’eredità gastronomica fatta soprattutto di sapori e di saperi del posto e di ricette gelosamente custodite. Con il marito Antonio Bernardi dall’inizio degli anni ’50 ha gestito l’allora Trattoria del Cral Efa, quando a poche centinaia di metri era attivo a pieno ritmo ed a piena occupazione lo stabilimento Elettrografite (successivamente Union Carbide ed Ucar Carbon) ed il locale ha rappresentato sempre un punto di riferimento fisso dell’accoglienza e del mangiar bene, in particolare per gli operai e camionisti in transito. Sempre con il marito dopo sette anni rilevò il Vivione che ad inizio ’900 era una locanda e con Antonio e poi con i figli lo gestì con successo, tanto che dal 2010 il ristorante è locale storico della Lombardia .L’avanzare dell’età non ha scoraggiato la bravissima cuoca che pur avendolo ceduto, ormai assai rinomato, a Claudio e Mauro ed alle nuore Dolores e Sabrina , non ha cessato di trascorrere ancora molto tempo nel suo habitat naturale, la cucina. Caterina ha resistito ancora qualche anno ma le forze ormai venute meno l’hanno costretta a passare la mano e l’ultimo periodo della sua vita l’ha trascorso in assoluta serenità nella Rsa Fratelli Bona di Capo di Ponte. L’anziana donna oltre ai figli lascia le sorelle Rita ed Agnese. I suoi funerali avranno luogo oggi alle 10 nella parrocchiale di San Lorenzo a Demo. •