Borgo Glazel, un sogno per il sì degli sposi

di Luciano Ranzanici
La facciata di Borgo Glazel appartenuto a una famiglia austriaca
La facciata di Borgo Glazel appartenuto a una famiglia austriaca
La facciata di Borgo Glazel appartenuto a una famiglia austriaca
La facciata di Borgo Glazel appartenuto a una famiglia austriaca

Fino a poco meno di otto anni fa era abbandonata, una sorta di rimessa agricola di grandi dimensioni in assoluto degrado, a pochi passi dal centro di Piamborno. La settecentesca casa padronale con annesso edificio rurale è ora una signorile location per matrimoni ed eventi che verrà inaugurata stasera alle 19. È il Borgo Glazel, dal nome dell’omonima famiglia d’origine austriaca, che scesa in Italia al seguito delle truppe, s’imparentò con i Passerini ed a Piamborno di Piancogno ha posseduto un gran numero d’immobili. IL GRANDE complesso è stato acquisito nel 2012 dalla famiglia Bidasio che l’ha recuperato, prima mettendo mano alla casa padronale e tre anni fa alla parte rurale, portando a compimento un’operazione di rilevanza e di eleganza assolute. Claudia Bidasio, giovane professionista specialista nella consulenza ed assistenza matrimoniale ha curato l’allestimento di Borgo Glazel. «L’idea del restauro di casa Glazel - spiega Claudia Bidasio - va proprio nella direzione di contribuire ad incentivare il cuore del paese creando sinergia con il luogo, rivalorizzando il territorio. Proprio qui in una cantina storica, è inserita anche l’azienda agricola della famiglia Bignotti, I Cultivar delle Volte, che propone vino e olio di gran qualità». Scopo principale dell’iniziativa è evidentemente di offrire un’opportunità alle giovani coppie della valle. Una visita a Borgo Glazel consente di ammirare i due cortili principali in acciottolato, la sala d’accoglienza a piano terra, i due saloni al primo piano riservati ai pranzi di nozze (per un totale di 220 posti) e degli eventi, il loggiato con la sala del camino ed il locale per le feste serali, il tutto allestito ed arredato con gusto nel rispetto e nel riutilizzo anche dell’esistente. A tale proposito Claudia ha voluto restaurare i locali ( cucina, stalla, depositi) ecc. occupati dal fattore, che tra l’altro ha cessato l’attività da non molti anni, mantenendo nelle stanze attrezzi e arredamento del mondo rurale. La «wedding planner» ha poi restaurato il grande affresco originale che fa bella mostra di sé su una parete della casa e che rappresenta un gruppo di giovani austriaci con i calzoni alla tirolese che bevono birra. A pochissima distanza, sul retro di «Borgo Glazen» ed assai ammirata per il suo stile arabeggiante, si trova Casa Gheza, ricca di stucchi, fregi e cornici e con un’imponente torre alta 20 metri. La famiglia di Vigilio Bidasio, imprenditore di Piamborno, titolare della Vi.Bi. Elettrorecuperi, l’ha acquisita con l’intendimento di trasformarla in un Bed and Breakfast, che con la location e la cantina Bignotti rappresenterebbe per Piamborno e la valle veramente un unicum nell’ambito dell’accoglienza matrimoniale, dell’ospitalità e della viticoltura. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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