Breno, tutti in vasca dal 2022 Dietro l’angolo il sogno-piscina

di Paolo Cittadini
Il sogno di una piscina al servizio di Breno si avvererà nel 2022
Il sogno di una piscina al servizio di Breno si avvererà nel 2022
Il sogno di una piscina al servizio di Breno si avvererà nel 2022
Il sogno di una piscina al servizio di Breno si avvererà nel 2022

L’obiettivo è il 2022. Entro quell’anno, dopo una lunga e difficile «gravidanza», salvo intoppi sempre possibili Breno potrebbe portare alla luce la propria piscina comunale. Ancora un po’ di mesi di attesa per coronare un sogno, insomma. Almeno questa è la speranza dell’amministrazione comunale, che tra le grandi opere da realizzare, oltre al rifacimento della piazza del mercato (in dirittura d’arrivo) e all’ascensore che porterà in castello (il problema autorizzativo che ha fermato il cantiere dovrebbe sbloccarsi) ha piazzato appunto anche la vasca. NEI MESI SCORSI carotaggi e «trincee» non hanno rivelato la presenza di reperti archeologici sotto l’area in cui dovrà sorgere l’impianto, ed entro i prossimi mesi potrebbero vedere finalmente la luce sia il progetto definitivo, sia il bando per assegnare la gestione della struttura. «Direi che siamo a un buon punto - afferma il sindaco Alessandro Panteghini -. In autunno potremmo dare il via alla gara per la gestione e poi con l’inizio del prossimo anno iniziare i lavori di realizzazione. L’ipotesi è di aprire al pubblico tra l’estate e l’autunno del 2022, sempre che non ci siano ritardi o problemi». NON SARÀ una struttura destinata a ospitare gare o con la possibilità di essere utilizzata come lido per l’estate. «Ci saranno due vasche - prosegue Panteghini -. Una più piccola per i corsi destinati ai bambini o per esempio alla ginnastica in acqua. L’altra, di 25 metri, sarà invece destinata principalmente al nuoto libero. L’idea è di realizzare cinque o sei corsie così da potere accontentare tutti gli appassionati e non costringerli a emigrare in altri paesi della valle. Non intendiamo realizzare le tribune perché occuperebbero spazio utile per le attività in acqua. Il pensiero è invece quello di aprire magari un punto ristoro che permetta, per esempio ai genitori di consumare qualcosa in attesa che i figli finiscono il proprio, e permettendo al gestore dell’impianto di incassare qualcosa in più». Una piscina destinata sì agli amanti del nuoto in corsia, ma anche alle scuole del paese. «La zona in cui abbiamo deciso di costruirla è quella adatta per fornire questo servizio - sottolinea Panteghini -. Le scuole sono vicine e quindi bambini e ragazzi potranno raggiungerla senza bisogno di organizzare trasporti che ridurrebbero il tempo per l’attività sportiva degli studenti». «NON VOGLIAMO realizzare una struttura tipo parco acquatico con scivoli e grandi spazi esterni. Avremmo potuto farlo in un’altra zona del paese, ma non è il nostro obiettivo. Vogliamo un impianto per la comunità». Oltre alle due vasche dovrebbe trovare spazio anche una sala per corsi fuori dall’acqua: «Una piccola realtà polifunzionale in grado di accontentare tutti - ribadisce il primo cittadino -. Potremmo anche pensare di mettere a disposizione le vasche anche al personale dei carabinieri e della finanza, le cui caserme sono proprio vicine. Per loro si tratterebbe di una sorta di palestra. Facendo lo stesso anche con le strutture sanitarie per permettere per esempio cure riabilitative. Sono idee che in questo momento rimangono tali, ma che vogliamo sviluppare quando progetto, bando e lavori saranno in moto». •

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