Camminatori incoscienti Via Valeriana «sigillata» per fermare i troppi furbi

di AL.ROM.
Uno degli ingressi virtualmente sbarrati della Via Valeriana
Uno degli ingressi virtualmente sbarrati della Via Valeriana
Uno degli ingressi virtualmente sbarrati della Via Valeriana
Uno degli ingressi virtualmente sbarrati della Via Valeriana

Chissà se in condizioni normali ciò che resta della strada romana che raggiungeva la Valcamonica avrebbe lo stesso potenziale numero di visitatori appassionati di storia? Difficile crederlo, perchè in questi giorni non è di certo l’interesse archeologico a spingere i camminatori a ogni costo a uscire di casa. Sì: per alcune persone non bastano le restrizioni e i decreti; come non servono i divieti. Semplicemente c’è chi è abituato a infischiarsene anche se si tratta di mettere a repentaglio la vita altrui. IL CLIMA di questi giorni, con il prepotente ritorno della primavera, del sole e del caldo è stato un invito a nozze per i podisti seriali; quelli che a stare in casa proprio non ce la fanno. Lo si è visto chiaramente lungo il tracciato dell’antica Via Valeriana, che da Pilzone sale verso Sulzano, passa dalle colline di Sale Marasino e arriva a Marone, che è stato ritenuto da molte, troppe persone lo sfondo ideale per una passeggiata in tutta tranquillità lontano (si credeva) dagli occhi degli addetti alla sorveglianza. Fin dalle prime manifestazioni di quella che è rapidamente diventata una pandemia virale i tre sindaci interessati alla Valeriana, ovvero Paola Pezzotti, Alessio Rinaldi e Marisa Zanotti, avevano firmato un’ordinanza che vietava qualsiasi escursione sui sentieri dei rispettivi territori. Ma come detto non tutti hanno deciso di adeguarsi alle esigenze della sicurezza sanitaria collettiva. Così, dopo l’«avvistamento» degli ultimi camminatori sul suggestivo percorso a mezza costa condiviso si è deciso di ricorrere alle misure radicali: ai sigilli. La protezione civile di Marone è stata incaricata di chiudere gli ingressi alla via panoramica. «C’È VERAMENTE troppa gente in circolazione - hanno spiegato i volontari incaricati dell’operazione, i quali hanno utilizzato del nastro rosso e bianco per sbarrare i sentieri - ed è una situazione che non va assolutamente bene. Serve una mano da parte di tutti se vogliamo ritornare alla normalità e le regole sono più che mai da rispettare». Certo servirebbero sbarramenti più efficaci per fermare i furbi e gli egocentrici, ma si spera che i nuovi «cancelli» poco più che virtuali inducano tutti, davvero tutti, a una sana riflessione sul significato del bene comune.

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