Camus, l’arte resta in letargo

di L.RAN.
Lo striscione che annuncia la mostra in sospeso
Lo striscione che annuncia la mostra in sospeso
Lo striscione che annuncia la mostra in sospeso
Lo striscione che annuncia la mostra in sospeso

Anche l’arte e la cultura sono costrette al «letargo» dal- l’emergenza sanitaria. Succede a Breno, dove lo striscione appeso da settimane al portico del palazzo municipale che annuncia la mostra pittorica «Sguardi privati», e i cataloghi nella vetrina dell’edicola di Paolo Bonassi, in via Mazzini, testimoniano la tristezza di un evento in sospeso. Sono infatti le uniche testimonianze di una esposizione importante, sicuramente l’evento dell’anno e non solo per Breno. Ovviamente non è dato sapere quando potrà essere riaperto ai visitatori il portone del Palazzo della Cultura che ospita la rassegna; magari in occasione della data per la quale era prevista la chiusura, il prossimo 26 aprile. Ma forse questo è un pensiero troppo ottimista. SEMPRE su iniziativa di Ugo Calzoni, al quale si devono le due precedenti mostre allestite nella chiesa di Sant’Antonio, «La dama svelata» con i dipinti della famiglia Romelli e «Montiglio Taglierini», storia, opere e collezioni dell’antica famiglia brenese, il 20 febbraio è stato aperto un percorso tra una novantina di dipinti che raffigurano i volti e i personaggi della Valcamonica e della vicina bergamasca tra ’600 e ’800. Un percorso nato grazie a ritratti provenienti da collezioni private, in molti casi mai esposti prima, opera di artisti di spicco come il bresciano Angelo Inganni, il «Pitocchetto» Giacomo Ceruti, l’esinese Antonio Guadagnini, Vincenzo Schena ed Enrico Benzoni solo per citare alcuni nomi. In contemporanea, nei saloni del Camus hanno trovato spazio anche gli alberi genealogici delle famiglie collegate ai dipinti. «Sguardi privati» era stata inaugurata il 22 Febbraio e visitata per qualche giorno; poi le sale del Museo Camuno sono state sbarrate a causa del virus. •

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