«Canoni centrali? La valle è rimasta un’area di serie B»

di C.REB.
Pier Luigi Mottinelli (Pd)
Pier Luigi Mottinelli (Pd)
Pier Luigi Mottinelli (Pd)
Pier Luigi Mottinelli (Pd)

«È un passo avanti, ma la sperequazione resta». Il portavoce del Pd di Valcamonica, Pier Luigi Mottinelli, è soddisfatto a metà della legge regionale che ha rimodulato l’assegnazione dei canoni di concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. Mottinelli osserva: «Avevamo chiesto il 100% degli oneri di licenza per tutto il territorio montano perché volevamo che la Valcamonica, dopo la minorità sul tema idroelettrico con Trento, non continuasse a esserlo anche con la Valtellina. Siamo riusciti ad aumentare la quota di destinazione dei canoni idrici ai territori dal 60 all’80%, ma la Giunta regionale ha confermato ancora una volta la sperequazione con Sondrio, che percepisce il 100%, e le altre province. Ci battiamo da anni contro questa discriminazione, che fa il paio con il taglio dei fondi per lo sviluppo delle valli prealpine, passato da 50 a 9 milioni in dieci anni». Altro tema dirimente è quello sulla destinazione delle risorse. Gli emendamenti del Pd hanno contribuito alla stesura di un testo che prevede che «le somme per spese correnti e investimenti siano finalizzate a servizi, opere e interventi riguardanti i territori inclusi nel perimetro dei bacini imbriferi montani, interessati alle grandi derivazioni». «Attendiamo ora di conoscere la stesura ufficiale della legge regionale e verificare l’iter legislativo, che non si presenta indenne da critiche - conclude Mottinelli -. Siamo convinti che ci sia molto da lavorare sul tema della perequazione territoriale, soprattutto in un momento di crisi mondiale dell’economia, che deriverà dall’emergenza sanitaria. La sussidiarietà che intendiamo si coniuga diversamente da come è stata applicata in questa legge, ma siamo convinti di aver dato un contributo responsabile ai territori montani». •

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