Ceto aspetta le ruspe Il Figna resta sempre a rischio esondazione

di L.RAN.
Ceto, l’alveo del torrente Figna aspetta lavori risolutivi
Ceto, l’alveo del torrente Figna aspetta lavori risolutivi
Ceto, l’alveo del torrente Figna aspetta lavori risolutivi
Ceto, l’alveo del torrente Figna aspetta lavori risolutivi

Sono trascorsi due mesi e mezzo da quel 28 ottobre che ha lasciato segni pesanti su buona parte del Nordest e anche in Valcamonica. Ne ha fatto le spese anche Ceto, perchè le piogge violente avevano gonfiato a tal punto il torrente Figna da farlo esondare quasi in corrispondenza col bivio per Ono San Pietro, e all’altezza della linea ferroviaria. Dopo i primi interventi urgenti per «contenere» il corso d’acqua e ripristinare il traffico ferroviario però non è successo più nulla, e il sindaco Marina Lanzetti sta ancora aspettando che si lavori all’eliminazione della strozzatura che in quel tratto caratterizza il Figna, «garantendo una portata sufficiente in un punto critico e pericoloso». Subito dopo il disastro il Comune ha sollecitato gli enti ad ampliare l’alveo del torrente, trasmettendo e ritrasmettendo a corredo la relazione dell’ingegner Umberto Belfiore Mondoni sui lavori da eseguire, ma «a due mesi e mezzo dall’esondazione, dall’interruzione della ferroviaria e dalla chiusura della strada provinciale ex statale 42 nessun provvedimento è stato preso», ricorda Lanzetti. NELLA richiesta rivolta al Pirellone, alla Prefettura e alla Provincia, il primo cittadino ricorda che «il torrente è inserito nel reticolo idrico maggiore e pertanto di competenza della Regione. La nostra Amministrazione civica ha provveduto con estrema urgenza alla presentazione di due Rasda (Raccolta schede danni) per rimuovere le migliaia di metri cubi di materiale depositatosi nella briglia a monte dell’abitato di Nadro e ripulire l’alveo». La Regione ha già stanziato un fondo straordinario per la messa in sicurezza. Terra, fango e arbusti rimossi sono rimasti depositati in una grande quantità in un’area vicina la strada provinciale 86, mentre il sindaco torna a sollecitare un intervento urgente, altrimenti «ogni volta che la Regione emanerà un bollettino di grave rischio idrogeologico, l’Amministrazione comunale si vedrà costretta a richiedere alla Provincia e a Ferrovie Nord la chiusura della ex statale 42 e della linea ferroviaria».

Suggerimenti