Cinque scommesse per il futuro di Edolo

di Lino Febbrari
Nel Centro intervallivo nascerà il campus universitario per gli studenti dell’Unimont Il sito della ex Secol destinato a ospitare la centrale per la produzione di idrogeno di Ferrovie Nord
Nel Centro intervallivo nascerà il campus universitario per gli studenti dell’Unimont Il sito della ex Secol destinato a ospitare la centrale per la produzione di idrogeno di Ferrovie Nord
Nel Centro intervallivo nascerà il campus universitario per gli studenti dell’Unimont Il sito della ex Secol destinato a ospitare la centrale per la produzione di idrogeno di Ferrovie Nord
Nel Centro intervallivo nascerà il campus universitario per gli studenti dell’Unimont Il sito della ex Secol destinato a ospitare la centrale per la produzione di idrogeno di Ferrovie Nord

È un atto formale dalle grandi conseguenze quello costituito dal via libera all’adozione della seconda variante al Piano di governo del territorio di Edolo. Il semaforo verde si è acceso coi soli voti della maggioranza perché l’opposizione si è astenuta pur condividendo (quasi) tutto il corposo pacchetto, e venerdì sera, il consiglio comunale ha di fatto disegnato il futuro, più o meno immediato, di tre importanti zone dell’abitato. Partiamo col dire che il 90% delle 40 richieste arrivate, prevalentemente da cittadini e legate a piccole correzioni o interventi migliorativi su progetti presentati anche parecchi anni fa, e che grazie all’accordo tra i due schieramenti sono state raggruppate in un unico blocco e sottoposte a una sola votazione, è stato accolto. Ma l’attenzione si è concentrata su alcune opere, cinque per la precisione, che saranno fondamentali per la trasformazione urbanistica (si spera in meglio) di due aree industriali in via Treboldi, di altre due nella zona del plesso scolastico e della stazione ferroviaria e di una nel centro storico. Sono interventi che, una volta concretizzati, avranno movimentato decine di milioni di euro. Due le operazioni immobiliari accolte e che sorgeranno lungo la via che si dipana da viale Derna e che dopo quasi 2 chilometri e mezzo arriva fino all’estremo Ovest del territorio edolese. Appena dopo il cimitero, la Camuna cavi (appartenente al gruppo tedesco Lapp) amplierà gli spazi realizzando un nuovo fabbricato che consentirà di incrementare oltre alla produzione anche il numero dei lavoratori. A meno di mezzo chilometro di distanza anche il Consorzio forestale dell’alta Valcamonica ingrandirà la propria sede per dar corpo all’impianto per la produzione di pellet (ne abbiamo parlato recentemente): anche in questo caso la nuova costruzione permetterà di aumentare il numero dei dipendenti a libro paga. E veniamo alla vasta area ex Secol di via Rassiche (più di 20mila metri quadrati a pochi passi dal centro per la raccolta differenziata e dalla centrale del teleriscaldamento), individuata da Ferrovie Nord per ricavarci uno degli impianti per la produzione di idrogeno con cui alimentare treni e autobus («E perché no, magari riscaldare anche il campus universitario», si è augurato il sindaco Luca Masneri): il capolinea della Brescia-Iseo-Edolo è distante meno di 200 metri. A proposito dell’insediamento proposto dall’Università degli studi di Milano (il campus, appunto) per alloggiare gli studenti di Unimont, la Regione Lombardia ha già stanziato un milione di euro, mentre il Comune ha acquisito dalla Comunità montana il diritto di superficie per trent’anni. Ora si tratta «solo» di trovare il resto delle risorse necessarie (tra i 7 e gli 8 milioni) e avviare la demolizione del vecchio Centro intervallivo. Sempre da quelle parti, a fianco del plesso scolastico di via Morino e di viale Caduti del Lavoro, la Fondazione Giamboni edificherà la nuova Rsa: il terreno è passato di mano, in cassa ci sono alcuni milioni lasciati per questo scopo da una generosa benefattrice, da tempo si dice che una società milanese intenderebbe contribuire con una grossa somma in cambio della cogestione e anche che la stessa Fondazione potrebbe farcela con le proprie forze. Ma questo progetto ha suscitato più di una perplessità tra i banchi della minoranza, soprattutto per il pesante impatto di un edificio di quelle dimensioni al confine col Parco dell’Ogliolo e vicino alle scuole. L’ultimo via libera è stato dato all’Asst per la Casa di comunità da costruire nel piazzale antistante l’ospedale (i parcheggi torneranno utilizzabili una volta chiuso il cantiere, che sostanzialmente aggiungerà un’ala alla struttura esistente), un’opera che, vista la sua collocazione centrale all’abitato, durante l’esecuzione sconvolgerà la circolazione in numerose strade. «Entro la fine del mandato saremo chiamati ad approvare gli altri passaggi - chiarisce Masneri - e ci siamo presi l’impegno di confrontarci con il consiglio e con la popolazione per condividere le traiettorie di sviluppo del paese, perché queste sono scelte che non possono essere fatte dalla sola maggioranza». Come detto la minoranza si è astenuta, ma ha assicurato che la collaborazione e la disponibilità al confronto non verranno meno. «L’abbiamo evidenziato - sottolinea il capogruppo Ivan Moles -, la nostra è un’astensione costruttiva e ci auguriamo di poterci sempre più confrontare su temi così rilevanti per la nostra comunità».•.

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