OPERAZIONE ALL'ALBA

Cocaina ed eroina
in Valcamonica: 11 arresti
Armi illegali e soldi falsi

Otto cittadini italiani e tre cittadini albanesi. Coinvolti un operaio di Corteno Golgi, un panettiere, una coppia di pregiudicati di Darfo, la titolare di un'azienda di Bagnolo Mella e il marito pensionato
Trovate dai carabinieri anche armi con matricole abrase o prive di matricola e centomila euro in banconote false
Trovate dai carabinieri anche armi con matricole abrase o prive di matricola e centomila euro in banconote false
Operazione anti-droga Malocu

Traffico di droga ripartito subito, alla fine del primo periodo di lockdown.
Un'operazione dei carabinieri della Compagnia di Breno, denominata "Malocu", è in corso dalle prime ore dell’alba. L'attività investigativa è coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia: i militari stanno eseguendo un’ordinanza in applicazione di misure cautelari a carico di 11 indagati (8 cittadini italiani e 3 cittadini albanesi).
Gli indagati sarebbero responsabili, a vario titolo, di reati di detenzione e spaccio di cocaina ed eroina.
Le indagini hanno preso il via a inizio maggio del 2020: tre cittadini albanesi residenti nella Bassa bresciana, avvalendosi della collaborazione di connazionali che fungevano da corrieri, smerciavano sostanze stupefacenti nella provincia bresciana e in particolar modo in Valcamonica. I referenti dello spaccio erano due pregiudicati, conviventi, residenti a Darfo Boario Terme e già finiti al centro di altre indagini antidroga nel corso degli ultimi due anni, oltre a un giovane operaio di Corteno Golgi che era il punto di riferimento nel territorio dell’alta valle.
Nove indagati sono finiti in carcere e 2 sono agli arresti domiciliari.
Numerosi i clienti che i militari hanno identificato e che si rifornivano di stupefacente dalla coppia di Darfo, lui 57enne attualmente detenuto in carcere a Opera e lei 48enne, ai domiciliari. I due conviventi erano stati arrestati a giugno dello scorso anno, indagati nell’operazione Lucignolo condotta sempre dai carabinieri di Breno.
Tra i loro principali acquirenti è stato individuato un panettiere 27enne, già noto alle forze dell'ordine, che si riforniva di discreti quantitativi di coca che poi rivendeva al dettaglio a numerosi tossicodipendenti residenti tra Malonno e Ponte di Legno, nell’alta Valcamonica. Già a giugno 2020 l’uomo era stato arrestato dai carabinieri con la compagna, il figlio di lei e un altro spacciatore, perché trovati in possesso di diverse decine di grammi di polvere bianca.
Oltre cinquanta carabinieri del Comando provinciale all'opera, in Valcamonica, in altri luoghi della provincia di Brescia e in quella di Trento.
Al vertice del canale di approvvigionamento della droga c'erano tre cittadini albanesi di 47, 38 e 31 anni, rispettivamente residenti a Cazzago San Martino, Rudiano e Iseo.
In occasione delle perquisizioni uno degli albanesi è stato arrestato anche in flagranza di reato poiché trovato in possesso di due armi clandestine, una pistola Beretta con matricola abrasa e una pistola a tamburo Bodeo priva di matricola; 250 proiettili; 180 grammi circa di coca e più o meno 100.000 euro in contanti di banconote da 50 e 200 euro risultate false.
In arresto per detenzione ai fini di spaccio una coppia di coniugi (lui nato nel '57, pensionato, lei titolare di un’azienda agricola di Bagnolo Mella nata nel 1961). All’arrivo dei carabinieri i coniugi hanno tardato ad aprire la porta dell’abitazione tentando invano di dare alle fiamme nel caminetto a un involucro di cocaina.
Dalla perquisizione sono emerse altre 11 dosi di cocaina già confezionate e 6.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio. Stesso discorso per altri 4mila euro a casa di un altro arrestato.

 

 

 

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