Coltivatori da sballo, una famiglia in arresto

Una delle serre per la cannabis scoperte dai carabinieri
Una delle serre per la cannabis scoperte dai carabinieri
Una delle serre per la cannabis scoperte dai carabinieri
Una delle serre per la cannabis scoperte dai carabinieri

Storicamente la produzione agricola è stata caratterizzata per secoli da una gestione familiare, e a volte questa consuetudine prosegue anche oggi; anche se si tratta di coltivazioni particolari. Lo dimostra l’intera famiglia finita nei guai in Valcamonica per una consistente autoproduzione di cannabis indica destinata probabilmente anche alla vendita. L’attività si sviluppava dal fondovalle alle collina, ed è stata scoperta e interrotta nello scorso fine settimana, quando i carabinieri della Compagnia di Breno hanno portato a termine due distinte attività specifiche che, complessivamente, hanno portato all’arresto di nove persone. PARTIAMO dalla famiglia di coltivatori e presunti commercianti. Il centro dell’operazione va collocato a Piancamuno, dove i militari hanno messo in stato di arresto una madre, i suoi due figli e l’attuale compagno, per poi fermare anche il fratello e il nipote della donna. Gli agenti si sono mossi a colpo sicuro, e perquisendo le abitazioni delle persone fermate hanno potuto scoprire e sequestrare quasi cinque chili di marijuana, mettendo inoltre sotto sequestro tre serre casalinghe dotate di impianti di illuminazione e di ricambio dell’aria nelle quali veniva coltivata la droga leggera. Il primo a essere stato sottoposto a controllo è stato il compagno 48enne della donna, che ha cinquant’anni e che è madre di un ragazzo di 32 anni e di una ragazza di 23. Nell’auto dell’uomo, che bloccato mentre stava andando al lavoro, i militari hanno trovato 220 grammi di marijuana, e passando all’abitazione che lo stesso condivide con la sua nuova famiglia è stato scoperto il nascondiglio di quasi un chilo e mezzo della stessa sostanza stupefacente. Poi è toccato all’appartamento di Vissone nella disponibilità della ragazza 23enne, nel cui sottotetto stavano maturando una ventina di piante di cannabis alte circa un metro e mezzo ciascuna e pronte per la raccolta e l’essiccazione. Infine la visita nella casa dello zio dei due ragazzi: qui c’erano un barattolo contenente 35 grammi di erba, tremila euro in contanti e due serre appena smontate nel sottotetto. La conclusione con l’arresto del nipote della donna, un 29enne sempre residente a Piancamuno che teneva in casa quasi tre chili di «erba» e duemila euro ritenuti il guadagno dell’attività di spaccio. PER TUTTI il magistrato ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma nella stazione dell’Arma di Artogne. La seconda operazione ha riguardato tre giovani originari del Marocco che, in trasferta dalla Bergamasca, venivano in Valcamonica a vendere cocaina. I carabinieri di Breno li hanno controllati a distanza per settimane, e quando sono intervenuti nelle auto e nei due appartamenti usati dai trafficanti hanno trovato due etti di cocaina e diecimila euro in contanti. L’arresto è scattato per due fratelli di 24 e 19 anni e per un connazionale 25enne, e il giudice del Tribunale di Bergamo l’ha convalidato disponendo la carcerazione per tutti. •

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