Cultura, il Ghislandi rilancia e offre occasioni agli studenti

L’eremo  di Bienno
L’eremo di Bienno
L’eremo  di Bienno
L’eremo di Bienno

È sicuramente l’associazione culturale più impegnata e produttiva della Valcamonica, che nel post pandemia (ma anche durante, grazie alla formula «laculturanonsiferma») ha già predisposto un intenso programma di eventi fino al prossimo autunno. Parliamo del circolo culturale Ghislandi, e dei bilanci e del progetti presentati poche ore fa all’assemblea dei soci con la relazione della presidente Mariella Minini. L’appuntamento si è tenuto in presenza nell’eremo dei santi Pietro e Paolo di Bienno, e la presidente ha esordito ricordando che gli iscritti all’associazione sono 118 per gli ordinari e 16 per gli onorari, e che fortunatamente si sono tesserati anche alcuni studenti universitari e addirittura una bambina. C’è stato spazio anche per il ricordo dei soci scomparsi dal 2021 a oggi, figure note per il loro impegno politico e sociale come l’avvocato Federico Nobili, Angelo Farisoglio, presidente della coop Arcobaleno, Rosa Pedersoli, insegnante, ambientalista e promotrice delle pari opportunità, e Cesare Veraldi, più volte consigliere comunale di Breno e già vicepresidente della Comunità montana. Le proposte per il futuro? Mariella Minini è partita dal rafforzamento della base associativa, dalla necessità di «richiamare i giovani per un ricambio generazionale attraverso borse di studio, collaborazioni per progetti di digitalizzazione dei fondi e delle risorse del nostro archivio storico». Poi ha sostenuto che il circolo dovrebbe «attivare nelle scuole, sia negli istituti comprensivi, sia in quelli superiori, laboratori interdisciplinari presentando le nostre pubblicazioni e proposte didattiche sui fondi archivistici». Riguardo all’evento nazionale del prossimo anno, ovvero Brescia Bergamo capitale della cultura, la rappresentante del Ghislandi, guardando naturalmente alla Valcamonica, ha affermato che «occorrerà sforzarsi per correggere l’impostazione urbanocentrica degli enti organizzatori, per vedere una distribuzione di risorse e di attenzioni ai siti culturali dei territori provinciali ricchi di storia e di cultura non meno dei due capoluoghi. Quali piste potrebbe percorrere il Ghislandi in collaborazione con le altre associazioni? Una traccia potrebbero fornirla i siti archeologici, i percorsi della cultura del lavoro, della fede e dell’innovazione». La presidente ha ricordato infine che tra tre anni il circolo ne compirà 40: «Siamo riusciti a mantenerci nel tempo e a dare continuità alla missione che ci ha contraddistinto».•. L.Ran.

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