Da ricercatrice a leader Anna Giorgi è cresciuta insieme all’Unimont

Edolo  La sede dell’Università della montagna, oggi una realtà di riferimento a livello nazionale
Edolo La sede dell’Università della montagna, oggi una realtà di riferimento a livello nazionale
Edolo  La sede dell’Università della montagna, oggi una realtà di riferimento a livello nazionale
Edolo La sede dell’Università della montagna, oggi una realtà di riferimento a livello nazionale

Da giovane ricercatrice appena laureata con un contratto a termine a responsabile della stessa struttura universitaria nata a metà degli anni ’90, e che anche grazie alla sua professionalità è talmente cresciuta da diventare il polo per eccellenza della montagna italiana ed europea. Parliamo del percorso di Anna Giorgi, originaria di Vezza d’Oglio, docente ordinario, cofondatrice e da diversi anni direttrice di Ge.S.Di.Mont, il centro di ricerca interdipartimentale che affianca la sede di Edolo della facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, chiamata Unimont fin dalla costituzione, e da qualche mese presidente del corso di laurea triennale in Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio montano. Si immaginava allora, quando teneva lezioni sulle erbe officinali e svolgeva le prime ricerche una carriera così brillante? «Assolutamente no. Quando sono arrivata qui a lavorare avevamo poche stanze nel polivalente e pochissimi studenti, non c’era tutta l’attività di ricerca, non c’erano le reti, i rapporti le relazioni regionali, nazionali ed europee che adesso abbiamo - ricorda la docente -. Se mi guardo alle spalle, la sensazione che provo è quella che tutti insieme abbiamo fatto un percorso davvero importante: Unimont è una realtà unica. Siamo diventati un’eccellenza in un piccolo Comune di montagna e abbiamo dimostrato che è possibile collegare le grandi città, in questo caso Milano, con un paesino sulle Alpi». Come si immagina Unimont tra vent’anni? «È già un punto di riferimento nazionale, perché siamo seduti a tutti i tavoli dove si decide per la montagna e siamo interlocutori di riferimento anche a livello europeo - risponde - e dobbiamo solo crescere ampliando l’offerta formativa, e ci stiamo ragionando (si parla di un corso magistrale), e la ricerca: già oggi collaboriamo con tutti gli stati alpini e abbiamo numerosi progetti europei attivi. Questa è la via per il futuro: Edolo, la Valcamonica intera, la Lombardia e l’Italia unendo le forze si possono fregiare di un centro capace di diventare l’osservatorio per la montagna, che a questo Paese serve e che ancora non c’è».•.

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