Debiti con l’Enel, pronto il piano di rientro

di Lino Febbrari
L’edificio del Bim che doveva ospitare la nuova Rsa di Edolo
L’edificio del Bim che doveva ospitare la nuova Rsa di Edolo
L’edificio del Bim che doveva ospitare la nuova Rsa di Edolo
L’edificio del Bim che doveva ospitare la nuova Rsa di Edolo

La firma sull’accordo ancora non c’è, ma le due parti sono a un passo dall’archiviare la battaglia che si trascina ormai da quasi vent’anni e che ha provocato un lungo strascico di polemiche in paese. Parliamo dei circa 2,3 milioni di euro che il Comune di Edolo deve restituire all’Enel, come stabilito lo scorso giugno la Corte di Cassazione a sezioni riunite. Venerdì sera, durante il consiglio comunale, l’amministrazione ha chiarito i termini dell’intesa raggiunta dopo anni di scontri legali (nel 2003 avvenne persino il pignoramento della centrale da parte dell’ente locale). Il patto che sotterrerà l’ascia di guerra verrà sottoscritto in una prossima assemblea pubblica, quasi certamente alla presenza dei vertici del colosso elettrico, e prevede la restituzione in dieci rate annuali di quanto incassato indebitamente per quanto attiene la quota capitale (poco più di 1,8 milioni), nonostante la normativa dica che un debito fuori bilancio deve essere onorato in tre annualità, mentre gli interessi verranno versati attraverso le somme non ancora incassate dal Comune e relative alla Tasi. Questa è la linea del Piave secondo il sindaco, «e neppure il presidente Mattarella lo potrebbe far desistere dai suoi propositi», ha affermato. Se n’è discusso in una serata segnata da frequenti scambi di accuse tra maggioranza e minoranza. A FAR ALZARE i toni è stata la notizia che ai primi di ottobre sulla questione Enel il capogruppo di Edolo Insieme Vive, Ivan Moles, non avendo ricevuto risposte esaustive dall’amministrazione aveva inoltrato un esposto alla Prefettura e alla Corte dei Conti. Prima di Natale la guardia di finanza di Brescia ha acquisito in municipio gli incartamenti riconducibili alla ventennale vertenza, così come dichiarato dal primo cittadino. «Un tradimento, una pugnalata alle spalle mentre noi stavamo adoperandoci per sistemare le cose», hanno sostenuto dalla maggioranza di «Io Amo Edolo». Il clima si era però già surriscaldato su una variazione di bilancio (tra l’altro non era stata prevista la spesa, di 20mila euro) per le luminarie natalizie, e soprattutto sulla revoca della delibera di acquisizione dell’immobile di via Marconi. Svanisce così il progetto della «Cittadella della salute»: la nuova Rsa (la Fondazione Giamboni è sempre stata contraria a questa scelta, e come scritto nell’edizione di ieri, ha optato per l’area di via Treboldi) con ambulatori medici e altri servizi che quattro anni fa l’amministrazione progettava di creare nella struttura del Bim. Infine il colpo di scena di Christian Ramus, consigliere di minoranza: lamentando la mancata consegna della maggior parte dei documenti relativi agli argomenti trattati, e con i pochi fogli a disposizione che riportavano dati errati, ha annunciato che non parteciperà più ai prossimi consigli se i fascicoli a corredo non saranno completi. •

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