Dissesto, mezzo milione per domare il Re

di Domenico Benzoni
Il torrente Re nel tratto in cui attraversa ArtogneUn altro scorcio del corso d’acqua in questi giorni quasi secco
Il torrente Re nel tratto in cui attraversa ArtogneUn altro scorcio del corso d’acqua in questi giorni quasi secco
Il torrente Re nel tratto in cui attraversa ArtogneUn altro scorcio del corso d’acqua in questi giorni quasi secco
Il torrente Re nel tratto in cui attraversa ArtogneUn altro scorcio del corso d’acqua in questi giorni quasi secco

«L’intero conoide è caratterizzato da intenso e diffuso dissesto idrogeologico, che ha dato origine nel passato a fenomeni franosi». Una relazione geologica descrive così lo stato del torrente Re di Artogne. Un corso d’acqua per niente tranquillo, nonostante nel fondovalle oggi l’alveo appaia spesso secco. È nel caso di forti precipitazioni che si fa sentire, soprattutto nella parte alta. I segni dell’azione distruttiva si sono susseguiti nel tempo anche con esondazioni, e in epoche più recenti con l’approfondimento del solco di deflusso, l’erosione al piede dei versanti e franamenti che coinvolgono i territori di Piazze e di Acquebone. A causa del frequente e forte trasporto di materiale, il Re è stato oggetto di vari tentativi di sistemazione con briglie e difese spondali, e della cementificazione dell’ultimo tratto prima dell’Oglio. Ma l’ampio bacino ha tante necessità, per questo la Regione ha messo a disposizione 500 mila euro su Programma di sviluppo rurale che si chiude nel 2020. I lavori che verranno finanziati serviranno a far fronte ai distacchi di materiale dai pendii più scoscesi e a rifare alcune briglie degradate. Il progetto è stato approvato nel dicembre scorso e ora siamo alla fase esecutiva. Nel piano economico l’ammontare dei lavori a base d’asta è di 495 mila euro più Iva e spese tecniche, che portano il totale a 654 mila. Gran parte dei fondi arriva dalla Regione, mentre al Comune restano le imposte e altre spese. PER COPRIRE questa voce sono stati messi all’asta alcuni immobili ritenuti non necessari all’ente locale. «È chiaro a tutti che l’opera ha un’importanza strategica per la salvaguardia del nostro territorio - spiega il sindaco Barbara Bonicelli - ed è per questo che sul contrasto del dissesto ci stiamo impegnando non poco. Qualche importante contributo lo abbiamo ottenuto e altri sono in fase di definizione esecutiva». Lo scorso anno ha trovato sistemazione un tornante della strada per Acquebone; presto toccherà alle briglie del Re e poi dovrebbe toccare alle prime opere sulla malridotta strada che da Montecampione porta al Plan. •

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