Dissesto, Sant’Antonio subisce una beffa

di Lino Febbrari
La Protezione civile scorta il recupero delle auto a Sant’Antonio
La Protezione civile scorta il recupero delle auto a Sant’Antonio
La Protezione civile scorta il recupero delle auto a Sant’Antonio
La Protezione civile scorta il recupero delle auto a Sant’Antonio

I danni ammontano a sei milioni, e c’è il fondato timore, vista l’emergenza sanitaria e i colossali costi collegati, che non si trovino da nessuna parte. Intanto, dopo tre settimane, i proprietari sono almeno riusciti a recuperare i propri veicoli fermi nel piazzale all’ingresso del paesino dalla mattina di sabato 4 ottobre, quando il torrente ha eroso in più punti la strada che collega la frazione al capoluogo. Questa la fotografia della situazione scattata mercoledì sera a Sant’Antonio di Corteno Golgi. Accompagnati dai volontari della Protezione civile e dal sindaco Ilario Sabbadini, alcuni degli otto residenti sfollati (una quindicina le persone evacuate con gli elicotteri al momento dell’emergenza) sono ritornati nel borgo, e poco prima che calasse l’oscurità si sono messi alla guida delle loro auto oltrepassando il punto in cui, poco prima del Centro visite della riserva, una frana impediva il transito. Nei giorni scorsi la viabilità è stata provvisoriamente ripristinata grazie agli escavatori dell’impresa che sta realizzando la galleria paramassi, che hanno colmato le numerose voragini sulla strada e creato una trincea per oltrepassare lo smottamento. «Ora ci dobbiamo rimboccare le maniche per far sì che sia percorribile almeno per i residenti senza il supporto della Protezione civile», è l’augurio di Sabbadini. L’obiettivo del sindaco è quello di mettere in sicurezza il collegamento per poter poi mettere mano alla sistemazione della sterrata che si inoltra nelle valli Brandet e Campovecchio, seriamente compromessa dalla furia del corso d’acqua. «Stiamo predisponendo i progetti preliminari per entrambi i tracciati - assicura - e speriamo che in primavera si possa annunciare di poter sistemare tutto». IN QUESTE settimane avete potuto valutare i danni? «La prima stima dice 3 milioni circa per strada, complessivamente quindi sei milioni di euro. La somma ci spaventa - afferma Sabbadini -, ma siamo più impauriti per i tempi degli interventi, perché come sappiamo le norme impongono attese abbastanza lunghe. Queste le difficoltà che abbiamo di fronte, ma sono certo che le supereremo». Tra pochi giorni da queste parti si creerà una situazione paradossale: la galleria paramassi sarà completata, mentre la strada non sarà più praticabile. «Inoltre - osserva preoccupato il primo cittadino - anche la passerella realizzata nei mesi successivi al disastroso dissesto del gennaio 2016 verrà smontata entro fine mese: la doneremo alla Comunità montana che la potrà utilizzare per eventuali interventi urgenti. E anche il breve tunnel tra una decina di giorni sarà pronto. Celebreremo la conclusione dei lavori con una strada malmessa». Da dire infine che poco prima della «liberazione» dei veicoli alcuni residenti di Sant’Antonio hanno polemizzato con gli amministratori locali. Perché nei giorni scorsi, in particolare nel fine settimana, nel piazzale si contavano decine di auto di turisti che in barba ai divieti avevano oltrepassato la zona a rischio. «Per accudire il bestiame noi siamo saliti a piedi, in alcuni casi passando lungo i sentieri nel bosco, trovando numerosi estranei che gironzolavano a scuriosare». Sabbadini ha assicurato che questa cosa non si ripeterà. •

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