Edolo ultimo bastione del dominio asburgico

Credevamo di esserci liberati dagli Asburgo il 24 giugno del 1859, quando i bersaglieri fecero sanguinosamente sloggiare gli austro-ungarici dal colle di San Martino della Battaglia, ponendo fine al dominio di Vienna sul lato lombardo del Lombardo-Veneto. E invece no. Strade, mura, stazioni e ponti asburgici, manufatti edificati nelle nostre contrade quando stavamo sotto il tallone imperial-regio, sono ancora qui a pestarci i calli e non c’è callifugo: sono monumenti storici e guai toccarli. A Edolo, tipo, c’è un breve tunnel asburgico che è un vero e proprio imbuto: stretto come ogni opera stradale ottocentesca (si girava col calesse ai tempi), strozza la viabilità. Sale dal popolo la richiesta di allargare il sottopasso, il sindaco scalpita e tuona che quel budello ha stufato, ma Anas e Soprintendenza rispondono che «Nein!»: il manufatto, in quanto asburgico, non si tocca. Ma non ce ne eravamo liberati?

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