Etnografia e arte moderna La Casa Museo si sdoppia

La Casa Museo  di Lozio
La Casa Museo di Lozio
La Casa Museo  di Lozio
La Casa Museo di Lozio

Con l’estate anche la casa museo della «Gente di Lozio», dopo i lavori voluti dal Comune per abbellire e promuovere il patrimonio storico, ha riaperto i battenti tornando ad accogliere i visitatori al termine di un significativo intervento di adeguamento. Lo ha fatto mettendo sotto lo stesso tetto gli oggetti della tradizione contadina che per anni hanno caratterizzato la vita di queste vallate, vale a dire la dotazione principale e originaria di questa che è nata soprattutto come raccolta etnografica, con le opere di arte contemporanea frutto delle passate tre edizioni di «Falìa», la residenza per artisti (qualcosa di simile all’esperienza già collaudata di Bienno) che verrà riproposta anche quest’anno. I lavori sono stati eseguiti all’ultimo piano della centralissima ex casa Nobili, una costruzione storica di proprietà del Comune che si trova nella frazione Villa: sistemato il pavimento, consolidati i solai, messo in sicurezza l’intero edificio e rivisto il percorso espositivo che ora mette in relazione antico e contemporaneo. Nata appunto come museo etnografico e concepita come una vera casa privata per raccontare la vita (sempre privata) della gente di Lozio con donazioni tutte provenienti dalla comunità, la casa museo oggi è meta di chi si vuole immergere nel passato senza dimenticare che i tempi sono cambiati. Lo ricorda l’arte moderna, appunto, voluta accanto agli oggetti del passato e concepita come trait d’union tra le generazioni. «Siamo molto soddisfatti - commenta il sindaco Francesco Regazzoli -, abbiamo messo in campo interventi importanti e siamo contenti che ora questa struttura possa accogliere in sicurezza chi la viene a visitare». C.Ven.

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