Evasori nel mirino Imu e Tari valgono un piccolo tesoro

Omissione totale dei versamenti, pagamenti parziali, dichiarazioni incomplete o «infedeli» e rettifiche delle rendite. Sono tutte fonti di mancate entrate per il bilancio comunale di Artogne relativamente all’imposta sugli immobili e alla tariffa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. A portare a galla la situazione sono stati i controlli effettuati dall’impresa incaricata degli accertamenti per omessi o parziali pagamenti. Gli anni considerati sono il 2016 per la Tari e il 2017-2018 e 2019 per l’Imu. Se per la prima voce la cifra oggetto di accertamento si aggira sui 17mila euro, a pesare principalmente è la seconda voce. In ballo ci sono ben 438.610 euro di mancati incassi, che con sanzioni e interessi raggiungono i 582.323. Una bella fetta di evasione, per la quale sono partite le notifiche di accertamento. Quanto realmente potrà entrare nelle casse civiche non è dato sapere, perché se qualche contribuente di arrenderà, non è detto che tutti lo seguiranno e l’ente pubblico dovrà aspettare e sperare. Per quanto riguarda l’imposta sugli immobili, Artogne da tempo sconta le criticità legate a fallimenti delle società di Montecampione e di alcune del capoluogo, anche se una parte del dovuto la si è recuperata a seguito delle vendite effettuate dai curatori fallimentari della stazione turistica. Dopo l’approvazione dell’elenco citato, il responsabile del servizio comunale Tributi si è riservato anche di approvare ulteriori accertamenti, dato che considera quelli finora emessi «non esaustivi e definitivi per le annualità trattate». E le scelte governative per le cartelle di pagamento? Lunedì 30 gennaio il consiglio comunale di Artogne ha sottolineato il proprio «no» allo stralcio parziale delle stesse previsto nella legge di Bilancio dello Stato. Quindi niente annullamento dei debiti di importo residuo fino a mille euro, limitatamente alle somme dovute a titolo di interessi e sanzioni, secondo quanto previsto nei commi 227 e 229 dell’articolo 1 della legge 197 del 2022. Dai dati contabili risulta che il Comune avrebbe diritto a riscuotere altri 21.400, ai quali il consiglio comunale ha deciso di non voler rinunciare, dato che i condoni vanno a pesare sulle entrate dell’ente.•. D.Ben.

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