Fibrillazioni in Adamello ski:
la Sit minaccia la separazione

di Lino Febbrari
Ponte: alta tensione sullo sci
Ponte: alta tensione sullo sci
Ponte: alta tensione sullo sci
Ponte: alta tensione sullo sci

La prospettiva è chiara: se non cambierà rapidamente il sistema dei «riparti» (le somme derivanti dal punteggio assegnato a ogni impianto di risalita moltiplicato per i passaggi effettuati dagli sciatori) che le tre società si dividono ogni due settimane, la «Sit» è pronta ad abbandonare il Consorzio Adamello ski: la realtà di cui oltre alla stessa Sit fanno parte Sinval, Carosello-Tonale, enti locali e associazioni turistiche e ricettive bresciane e trentine.

IL CLAMOROSO annuncio, che ha fatto molto rumore nella sala consiliare di Pontedilegno (e non solo), e che è stato calorosamente applaudito dai presenti, è stato ufficializzato dal presidente Mario Bezzi durante l’assemblea annuale dei soci chiamati ad approvare l’esercizio finanziario, chiuso al 31 ottobre del 2015 con un utile di oltre 700 mila euro.

Il braccio di ferro fra le tre società impiantistiche del comprensorio dell’alta valle va avanti da qualche tempo. Finora ci sono stati diversi incontri, e si è parlato addirittura di fondere le tre realtà in un’unica società di gestione. Ma non c’è stato accordo, ed ecco la minaccia di Bezzi di rompere il consorzio.

«Viviamo una vicenda nella quale riteniamo che gli impianti siano in grado di finanziare gli investimenti futuri - afferma l’ex sindaco di Ponte -. Dobbiamo assolutamente trovare un’intesa con i nostri amici, o nemici, del comprensorio, per poter impiegare le risorse delle centraline per aumentare i servizi collaterali. Progetti ambiziosi, che vanno dal volo d’angelo al centro wellness, quando verrà dismesso il municipale dalignese, alle nuove piste di bike. Stare fermi significa solo arretrare. Negli ultimi anni il fatturato complessivo di Adamello ski è passato da 9 a 17 milioni, e il nostro obiettivo è quello di costruire un sistema che ci consenta di passare da 17 a 25 nei prossimi dieci anni. Perciò è necessario trovare un modo di riparto più equo».

Cosa farà la Sit se mancherà l’accordo? «Il consiglio di amministrazione deciderà il da farsi. Allo stato dei fatti, un nostro addio è l’ipotesi più plausibile». Il disaccordo sui riparti deriva dal fatto che per garantire il carosello con gli sci ai piedi ai clienti, la Sit gestisce la cabinovia Ponte-Tonale e altri 14 impianti, mentre le altre due società una decina, quasi tutti a ridosso degli alberghi del valico, che generano sostanziosi profitti. Se non ci fossero i ricavi delle centraline, la Sit perderebbe ogni anno molto.

Pur essendo ai ferri corti per gli incassi, Sinval e Carosello-Tonale sarebbero però disposte a compartecipare alla realizzazione della funicolare dalla stazione di arrivo della cabinovia Ponte-Tonale e la statale e a risolvere il problema dell’attraversamento dell’arteria. E proprio relativamente a questo tema si registra anche l’intervento dell’amministrazione provinciale.

DAL BROLETTO arriva infatti il commento del presidente di Area vasta Pierluigi Mottinelli, il quale anticipa un accordo di programma tra l’ente principale e i comuni interessati diretto appunto alla costruzione di «una funicolare che colleghi l’ultima stazione della cabinovia alla statale 42», e che risolva il problema rappresentato oggi dal fatto che la viabilità, distante 230 metri dalla partenza dell’impianto, è oggi raggiungibile solo a piedi o direttamente sciando.

Suggerimenti