Fino al monastero dell'anno Mille tra le terre calcaree e i boschi di Serle

Monastero di San Bartolomeo
Monastero di San Bartolomeo
Monastero di San Bartolomeo
Monastero di San Bartolomeo

Il monastero di San Bartolomeo: un'antica costruzione dell'anno Mille appollaiata su un panoramico cocuzzolo al limitare meridionale dell'altopiano di Cariadeghe, a pochi passi dalla città. Un piacevole, breve, facilissimo itinerario adatto a tutti, anche alle famiglie con bambini piccoli, porta sull'uscio dell'edificio.
DA NUVOLENTO si sale a Serle e alla frazione di Villa da dove si seguono le indicazioni per l'altopiano di Cariadeghe sino al parcheggio a quota 780, dove si lascia l'auto. Appena più avanti un bivio, dove si prende la stradina asfaltata di sinistra (frecce segnaletiche per Senter dei Omber e per San Bartolomeo). In autunno qua si sale tra coloratissimi alberi, soprattutto castani dalle livree con tutte le tinteggiature intermedie tra il verde e il rosso. Dopo poco più di 500 metri, nei pressi di un dosso, si stacca a sinistra un sentiero che entra nel bosco. È incredibile il numero degli affioramenti calcarei, infilatisi tra la vegetazione, che accompagnano il cammino, per cui sorge spontanea la domanda su come diavolo avranno fatto le radici degli alberi ad attecchire, su un terreno così aspramente roccioso e inospitale: potenza della natura.
Più avanti ci si immette su un più marcato sentiero che si segue a destra e si arriva a una stradina sterrata. Qui alcuni pannelli indicano il «percorso storico» e raccontano la vicenda del monastero un tempo chiamato San Pietro in Monte. L'edificio fu fatto costruire, sulla cima del monte Orsino (così era chiamato il cocuzzolo) dal vescovo Olderico I nel lontano 1039 per meglio controllare il territorio e rendere più sicuri i suoi privilegi. Si arriva così sui prati che circondano il monastero. Varrebbe la pena di arrivare qui solo per il panorama: le vicine colline del marmo, la pianura e gli Appennini oltre la nebbia che d'inverno ristagna sulla valle del Po; il vicino monte Ucia; l'azzurro del lago di Garda con la Rocca di Manerba e la penisola di Sirmione; il monte Baldo, il Pizzoccolo, il monte Spino, il Caplone e il Tombea; la Rocca dell'Alpo e più a settentrione le Dolomiti di Brenta; il Cornone di Blumone e le montagne del Maniva alla testata della Valtrompia.
Si scende lungo la stradina sterrata che raggiunge un parcheggio. Qui passa la strada asfaltata che avevamo abbandonato in precedenza e che a sinistra porta al Canale del Luf e al Monte Ucia. Seguendola a destra si ritorna infine al parcheggio.  
ITINERARIO: Parcheggio 780 metri; Monastero di San Bartolomeo 933 metri (ore 0,40); Parcheggio 780 metri (ore 1).
CARTE TOPOGRAFICHE: Carta Igm in scala 1:25.000 fogli intitolati «Bedizzole» e «Gavardo»; Carta Igm in scala 1:50.000 foglio «Desenzano del Garda»; Carta Kompass Carte dei sentieri della zona della Valtrompia in scala 1:35.000
NOTIZIE UTILI. Il monastero è aperto per visite guidate la domenica durante i mesi estivi. Il dislivello consiste in  153 metri.  Difficoltà di tipo  turistico. Segnavia: bolli gialli e cartelli.

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