Fiumi sicuri,
a Rino è pronto
il «deposito»

di Lino Febbrari
Sonico: l’area della confluenza tra Val Rabbia e fiume OglioQuesta zona appena disboscata servirà da deposito dei materiali
Sonico: l’area della confluenza tra Val Rabbia e fiume OglioQuesta zona appena disboscata servirà da deposito dei materiali
Sonico: l’area della confluenza tra Val Rabbia e fiume OglioQuesta zona appena disboscata servirà da deposito dei materiali
Sonico: l’area della confluenza tra Val Rabbia e fiume OglioQuesta zona appena disboscata servirà da deposito dei materiali

L’accordo bonario tra privati e Comune ha tolto di mezzo l’ostacolo forse più ingombrante: trovare un luogo adatto allo stoccaggio, il più vicino possibile, per accelerare la rimozione dell’enorme quantità di materiale precipitata il 28 agosto dai crinali della Val Rabbia. Così, a Rino di Sonico sono partiti i lavori propedeutici allo svaso a valle della confluenza del torrente Rabbia con l’Oglio, compito che la Regione ha affidato all’ente locale finanziandolo con 650 mila euro. Sarà la prima fase di un’operazione che prevede la rimozione dal letto dei due corsi d’acqua di 130 mila metri cubi di massi, ghiaia e detriti (poco meno della metà del volume trascinato a valle dall’ultima colata detritica), che verranno spostati di poche centinaia di metri in un’area di oltre 40 mila mq tra la sponda destra del torrente e quella sinistra dell’Oglio. Dopo aver approvato il progetto, il servizio tecnico del Comune ha lanciato un bando a procedura aperta dell’importo di 490 mila euro. Se non arriveranno contestazioni sull’aggiudicazione, probabilmente escavatori e camion potranno entrare in azione già tra una decina di giorni. Nell’attesa, gli operai del Consorzio forestale dell’Alta Vallecamonica hanno tagliato la vegetazione della zona che diventerà un deposito di pietra e asportato il legname. IL RESTO del materiale alluvionale finito nella vasca di espansione realizzata dopo la colata del luglio 2012 verrà rimosso il prossimo anno. Intanto, per la sicurezza della gente di Rino sul tavolo ci sono altri progetti. Oltre a quello già appaltato all’Italimpresa per circa 190 mila euro (per il ripristino delle protezioni del metanodotto in corrispondenza del ponte), bisognerà mettere al sicuro il tratto di statale del Tonale che corre a lato dell’Oglio. «Ritengo che questo intervento - commenta sui social il sindaco Giovan Battista Pasquini - debba essere una preoccupazione di tutti gli amministratori valligiani: bisogna agire presto per evitare che in un prossimo futuro non ci si trovi con la Valcamonica divisa in due». Pasquini sogna la costruzione di una breve galleria in cui deviare la 42, allontanandola dal punto critico in cui il fiume è già più volte esondato. •

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