Gianico e Artogne «sminano» la Val Vedetta

di D.BEN.
La Val Vedetta, da decenni un pericolo incombente
La Val Vedetta, da decenni un pericolo incombente
La Val Vedetta, da decenni un pericolo incombente
La Val Vedetta, da decenni un pericolo incombente

È stato ricordato da poco il sessantesimo anniversario dell’alluvione della Val Vedetta, a memoria di quel 18 settembre 1960 quando uno smottamento ebbe a soffocare nel fango il centro storico di Gianico. Di interventi di regimazione idraulica e di riassetto idrogeologico del territorio, da allora se ne sono succeduti parecchi, ma ancora oggi l’attenzione verso questo torrentello in grado di causare gravi danni, è alta. Al punto che i Comuni di Artogne e Gianico nel febbraio del 2019 hanno firmato un accordo di programma per sistemare la parte a valle del corso d’acqua, quella che corre tra quota 245 e quota 205 metri sul livello del mare. Un tratto caratterizzato dalla presenza di alcuni punti critici dovuti alle variazioni di pendenza, al restringimento della luce idraulica ed a pezzi intubati negli attraversamenti stradali che fanno da imbuto al regolare deflusso. Nelle giornate di forti precipitazioni tutto ciò porta con sé il rischio di allagamenti che coinvolgono terreni agricoli, abitati e strutture produttive presenti nel fondovalle tra Gianico ed Artogne. Al fine di contrastare questi rischi, i due Comuni hanno disposto un progetto finalizzato alla messa in sicurezza dell’ultimo tratto della Val Vedetta. Lavori che ora potranno avvalersi di un contributo di 900mila euro della Regione Lombardia. Fondi destinati a far fronte al dissesto idrogeologico. Comprensibile la soddisfazione dei sindaci dei due enti locali. Barbara Bonicelli di Artogne, il Comune capofila del progetto, sottolinea come «vengano ripagati gli sforzi nella ricerca di attenzione da parte degli enti sovraccomunali, rispetto ad una situazione critica da diversi anni, con la Regione che ancora una volta mostra attenzione verso il nostro territorio». L’amministratore aggiunge poi che il tratto interessato dallo stanziamento regionale «va a proseguire gli interventi messi in campo dal Comune, a partire dal fosso Ramello fino al punto di intersezione con la Valle Vedetta e ciò consentirà la regimazione delle acque, scongiurando gli allagamenti di via Valeriana e delle attività operanti nella zona industriale». Il collega Mirco Pendoli di Gianico pone l’accento sul fatto che «il contributo va a dare continuità alle diverse opere realizzate nel tempo e finalizzate a mettere in sicurezza l’intera asta torrentizia della Valle Vedetta, che a Gianico in passato non ha mancato di creare non pochi danni e verso la quale l’attenzione dell’amministrazione comunale è sempre stata al primo posto». •

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