Graffiti rupestri, il rilancio parte dall’«Arazzo di Zurla»

di Luciano Ranzanici
Le tre autrici dei disegni dei graffiti poi trasferiti sul tessutoUn’immagine in anteprima del bellissimo arazzo dedicato ai graffiti della Valcamonica prima del via al viaggio
Le tre autrici dei disegni dei graffiti poi trasferiti sul tessutoUn’immagine in anteprima del bellissimo arazzo dedicato ai graffiti della Valcamonica prima del via al viaggio
Le tre autrici dei disegni dei graffiti poi trasferiti sul tessutoUn’immagine in anteprima del bellissimo arazzo dedicato ai graffiti della Valcamonica prima del via al viaggio
Le tre autrici dei disegni dei graffiti poi trasferiti sul tessutoUn’immagine in anteprima del bellissimo arazzo dedicato ai graffiti della Valcamonica prima del via al viaggio

Confermando un atteggiamento tutto italiano che porta a ignorare gli innumerevoli tesori sopra i quali camminiamo, anche in Valcamonica i residenti non nutrono un grande interesse per lo straordinario patrimonio rappresentato dall’arte rupestre. Per cambiare registro, tre anni fa la cooperativa sociale «Il Cardo» di Edolo diretta da Marco Moilzani, in accordo con il servizio Cultura e valorizzazione del territorio della Comunità montana e col sito Unesco camuno, aveva promosso il progetto itinerante «Invasione rupestre»: gli operatori e gli ospiti della cooperativa sociale avevano fatto tappa in tanti paesi della valle coinvolgendo la gente in giochi mirati sulle incisioni rupestri. In quella occasione era maturata l’idea di realizzare uno strumento che in modo efficace potesse rappresentare questo enorme patrimonio preistorico, e la cosa si è concretizzata con l’adesione dell’associazione culturale Casa Testori. Pochi giorni fa è avvenuta la presentazione dell’«Arazzo di Zurla», dal nome della località di Nadro in cui si trovano numerose incisioni, un omaggio a Battista «Pitoto» Maffessoli, l’autodidatta capontino ricercatore e scopritore di segni preistorici scomparso nel 2006. Elena Turetti, Sara Donati e Sara Galli nel ruolo di disegnatrici hanno impegnato un anno e mezzo per studiare gli otto parchi archeologici della valle e per riportare poi su un gigantesco foglio di carta simboli, figure e scene impresse nelle rocce. Un grande lavoro di precisione che si è successivamente evoluto nella produzione dell’arazzo. La tessitura è stata affidata alla «Torri Lana 1885» di Gandino (Bergamo), una fra le più importanti aziende nazionali che realizza tessuti pregiati per arredamento utilizzando cotone, lino e lana, e adesso l’opera non sarà appesa a un muro, ma viaggerà e sosterà in diversi paesi della valle, terminando il percorso il prossimo marzo a Milano, nella sala Testori del teatro Franco Parenti. Milzani ha presentato «Il viaggio dell’arazzo di Zurla» nel Palazzo della Cultura di Breno con le tre disegnatrici, col presidente del Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco Sergio Bonomelli e con Giuseppe Frangi di Casa Testori (lo scrittore e critico d’arte milanese Giovanni Testori fu un grande estimatore delle incisioni rupestri camune), e ha definito l’iniziativa «un viaggio corale che coinvolge diverse realtà della Valcamonica e non, mosse dalla volontà di contribuire alla riuscita di questa traversata che restituisce ai segni incisi la capacità di stare nelle nostre vite di oggi e di interrogarci sul nostro futuro. Ad ogni tappa si abbinerà un diverso programma di attività: incontri, laboratori, performance, visite guidate, conversazioni e piccole mostre». Il lungo tour inizierà alle 10 di sabato fra Nadro e Capodiponte, con una camminata aperta a tutti dal Museo didattico della Riserva delle incisioni verso il Parco Nazionale di Naquane, al Dos de l’Arca e al monastero di San Salvatore, e sia domenica 25, sia sabato 1 e domenica 2 Ottobre l’arazzo sarà sempre a Capodiponte e a Cemmo, nelle scuole, nella Pieve di San Siro, al Mupre e infine nel Parco archeologico comunale di Seradina e Bedolina. Il viaggio proseguirà poi per Cerveno (l’8 ottobre), Paspardo (il 9), Breno (22 e 23), Pisogne (il 26) e Gandino (sabato 29) per concludersi a Milano nella primavera del prossimo anno.•.

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