Grigna, la battaglia per l’acqua riparte

di L.RAN.
Un momento del presidio per il torrente GrignaUn’altra istantanea della manifestazione di Plemo
Un momento del presidio per il torrente GrignaUn’altra istantanea della manifestazione di Plemo
Un momento del presidio per il torrente GrignaUn’altra istantanea della manifestazione di Plemo
Un momento del presidio per il torrente GrignaUn’altra istantanea della manifestazione di Plemo

Da queste parti estate e inverno non fanno una grande differenza; perché il Grigna è uno dei corsi d’acqua più «strozzati» dalla captazione di acqua a fini idroelettrici, e per lunghi periodi dell’anno è ridotto a poco più di una pietraia. Lo hanno ricordato ancora una volta, riportando il problema alla ribalta con un evento pubblico, gli attivisti del Comitato centraline idroelettriche del bacino superiore del fiume Oglio e gli «Amici del Grigna», che si sono ritrovati insieme per difendere l’asfittico torrente guidati da Italo Bigioli, Elena Tomera, Ennio Lombardi e Leonida Magnolini. L’occasione l’ha offerta un partecipato sit in che si è tenuto nella zona industriale di Plemo di Esine, alla confluenza del Grigna nell’Oglio. Poi la manifestazione è peoseguita lungo la ciclabile. Due gli obiettivi di questa ennesima iniziativa: il controllo dell’ormai malridotta scala di risalita dei pesci, che dovrebbe essere rifatta fino alla derivazione del Grigna entro il prossimo 10 luglio, e la verifica del rilascio del deflusso minimo vitale (dmv); la vena d’acqua che, ricorda Leonida Magnolini, «ha sempre fatto i conti con problemi. Ora è necessario risolverli anche con un nuovo meccanismo di telecontrollo in remoto delle portate». SUL TAVOLO anche l’intervento di sistemazione e di ripulitura dalla mole di massi che da anni caratterizzano la foce del Grigna (se ne dovrebbe occupare la Comunità montana), e che permetterebbe una risalita più facile per i pesci in arrivo dall’Oglio. Quest’ultimo intervento sarà in capo alla Bkw Hydro Italia, titolare di un impianto idroelettrico, insieme alla «sistemazione» del dmv. Oggi Magnolini è moderatamente ottimista quando ricorda che «sia Tassara Terzo salto, sia Eusebio energia, con quest’ultima che gestisce i bacini, stanno collaborando con il nostro comitato, con i Comuni di Bienno, Berzo Inferiore ed Esine e con l’Ufficio territoriale di Brescia per garantire tutto l’anno le necessarie portate d’acqua nel torrente». Attualmente si è passati da 221 a 460 litri al secondo. Italo Bigioli ha rilanciato ricordando che «il profitto non dev’essere l’elemento unico di contrasto perché l’acqua è benessere e salute e dev’essere difesa per il bene di tutti». Grazie in particolare alle pressioni degli Amici del Grigna, in questi anni il torrente è stato non solo prosciugato, ma anche sede di interventi come la messa in sicurezza degli argini e lo svuotamento dell’alveo da grandi quantità di materiale di piena. Al presidio per la natura ha preso parte anche Enzo Bona, botanico e naturalista di livello nazionale che ha al proprio attivo pubblicazioni di grande interesse scientifico. L’appassionato di Capo di Ponte non è stato solo uno spettatore: oltre a descrivere le specie che prosperano lungo l’asta del torrente ha infatti presentato anche una nuova pianta individuata nel territorio: il Rubus phoenicolasius, una rosacea. •

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