I boschi uccisi dal vento aspettano una cura vera

Avete presente i pensionati con le mani dietro la schiena mentre dispensano consigli inutili attorno a un cantiere stradale? In Valcamonica succede più o meno la stessa cosa, con alcuni tecnici improvvisati che sentenziano contro tonnellate di ceppaie rimaste sul terreno dopo le per ora piccole bonifiche dei boschi schiantati dalla tempesta Vaia. Le ceppaie, spiegano i tecnici veri, resteranno lì perchè rimuoverle richiederebbe costosi interventi di consolidamento del terreno nudo, e altrettanto costosi smaltimenti delle radici, considerate rifiuti speciali, mentre il vero problema è che in Valcamonica, come altrove in Lombardia, i soldi stanziati per affrontare il risanamento di migliaia di ettari di foreste devastate dal vento sono stati solo un magro antipasto, poco più di una aspirina per territori montani bisognosi di cure da cavallo. Come sempre, insomma, l’ambiente non è proprio una priorità.

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