I campi estivi in sicurezza? Il Comune paga i costi extra

di C.VEN.

I costi di gestione quest’anno saranno più alti, ma la scelta del Comune di Malegno, che per primo in Valcamonica ha pensato di scommettere sui grest quando ancora le regole non erano chiare, è stata quella di non pesare ulteriormente sulle famiglie. Così il gap, dato sostanzialmente dal fatto che le regole impongono più educatori (uno ogni sette bambini), lo colmerà l’ente locale; che spera di recuperare le risorse dai «piani più alti» da cui sono partiti promesse e spunti. Intanto l’unico obiettivo era restituire un po’ di normalità a bambini e ragazzi chiusi in casa dal lockdown prima e dalla didattica a distanza poi. Ci si è riusciti con un gruppo di lavoro che ha messo insieme più professionalità: Comune, parrocchia, associazione «Malegno comunità che educa» e cooperativa Arcobaleno. «Le regole sono quelle che conoscono tutti - spiega Nanniva della Noce, responsabile del grest per Arcobaleno -, mascherine sopra i sei anni e distanziamento sociale». Ad aiutare i bambini ci sono cartelli appesi sui muri ed educatori, «poi il triage obbligatorio che ogni mattina viene fatto per tenere traccia di chi è passato di qui. Lavoriamo nella massima sicurezza». Gli spazi sono divisi a seconda dell’età sono divisi, e anche il fettucciato in mezzo al parco giochi è fatto per facilitare il distanziamento. Se socializzare è una cosa seria, anche rispettare le regole anti contagio lo è. E qui lo sanno bene; gli educatori e i bambini stessi e «loro sono molto bravi, probabilmente aiutati anche dalle famiglie». Adattarsi per i piccoli è un gioco, per gli adulti è una sfida a chi è più creativo: «La situazione ci ha resi più predisposti a cercare qualcosa di alternativo ai soliti giochi - chiude della Noce -, non è stato semplice, ma ce l’abbiamo fatta». Così il Centro di comunità è tornato a colorarsi e presto lo farà anche la parrocchia. Per l’estate il divertimento è assicurato, e c’è spazio pure per i compiti. •

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