«I Comuni confinanti? C’è chi conta di più»

di Luciano Ranzanici
Piazza Mercato di Breno è stata cofinanziata con i fondi ex Odi
Piazza Mercato di Breno è stata cofinanziata con i fondi ex Odi
Piazza Mercato di Breno è stata cofinanziata con i fondi ex Odi
Piazza Mercato di Breno è stata cofinanziata con i fondi ex Odi

Simpatie politiche e potentati vari finiscono spesso per avere la meglio sull’equità e sull’applicazione delle norme in questo Paese. Così le disparità di trattamento abbondano; anche se non soprattutto quando di mezzo ci sono molti soldi. Un caso emblematico viene denunciato in questi giorni dal sindaco di Cevo, Marina Lanzetti, a proposito del riparto dei contributi assegnati e da assegnare dal Fondo per i Comuni Confinanti (col Trentino Alto Adige) alle 11 amministrazioni civiche bresciane che ne hanno diritto (Breno, Ceto, Cevo, Ponte di Legno, Saviore, Idro, Bagolino, Limone, Magasa, Valvestino e Tremosine) rispetto alle municipalità valtellinesi. LANZETTI, che è anche membro del comitato paritetico per la ripartizione e la gestione dei fondi in rappresentanza dei comuni bresciani, ricorda alla Regione la necessità di rispettare gli impegni presi cinque anni fa: «Si sta verificando una notevole sperequazione di trattamento, perché ai due Comuni della provincia di Sondrio andranno 7 milioni l’anno, e la stessa cifra verrà assegnata alla nostra provincia che dovrà ripartirli fra 11 municipi». Le normative vigenti prevedono che le province autonome di Trento e Bolzano finanzino progetti (su grandi opere) anche pluriennali presentati dai Comuni confinanti e contigui per valorizzare lo sviluppo dei rispettivi territori, fino a importo annuo calcolato in 40 milioni di euro ciascuna. «Lo scorso 22 luglio il comitato si è riunito in videoconferenza, e ha approvato l’annualità 2019 - spiega Lanzetti -. Ora i Comuni legittimati hanno tempo fino al 31 ottobre per presentare progetti utilizzando il 30% del fondo di questa annualità, realizzando progettazioni di area vasta per poi finanziare interventi legati all’emergenza sanitaria. In questa stessa occasione, al Bresciano sono stati destinati 2.268.720 euro». Contestualmente si è approvato l’avvio della programmazione del riparto dei fondi delle annualità 2019/2023, e per l’ennesima volta Brescia è stata penalizzata rispetto a Sondrio. Marina Lanzetti ricorda che cinque anni fa, in occasione della precedente suddivisione, la Regione si era fatta garante per un’equa distribuzione dei fondi, «ma finora le promesse non sono state rispettate e non si riscontra la volontà di modificare il riparto per garantire una corretta perequazione. Così i nostri paesi confinanti e contigui continueranno a ricevere meno fondi rispetto alla Valtellina». Non succederà in silenzio: «Le nostre amministrazioni non intendono accettare questa disparità di trattamento - continua il sindaco -; per questo avvieranno tutte le procedure necessarie per chiedere un’equa distribuzione dei contributi. Anche perché il Bresciano è stato colpito pesantemente dal Covid 19, e anche questa realtà non è stata tenuta in considerazione nel riparto dei fondi dell’annualità 2019 da utilizzare per l’emergenza». •

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