Il caso Enel scalda il consiglio ma la giunta non cambia idea

di L.FEBB.
Il palazzo comunale di Edolo
Il palazzo comunale di Edolo
Il palazzo comunale di Edolo
Il palazzo comunale di Edolo

Quello andato in scena lunedì sera a Edolo era un consiglio comunale molto atteso, perché l’ordine del giorno contemplava due argomenti che da settimane tengono banco e alimentano le polemiche; specialmente sui social. Ci si aspettava perciò battaglia tra maggioranza e minoranza sulla gestione del ciclo idrico integrato, passata nel 2017 dal Comune ad Acque bresciane, e sulla sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato l’ente locale a restituire all’Enel oltre due milioni di euro, tra somme percepite in più, spese legali e interessi. Invece, la discussione è filata via liscia, senza toni troppo accesi negli interventi dei capigruppo e del sindaco. C’è stato addirittura anche un punto d’incontro tra i due schieramenti, quando Insieme Edolo vive, dopo aver ottenuto lo stralcio dal testo di una frase che giudicava positiva la gestione di Acque bresciane, ha votato a favore della mozione presentata dalla maggioranza sul riconoscimento dell’Ambito territoriale ottimale di Valcamonica. La discussione si è un po’ animata solo al momento di affrontare il tema dei sovraccanoni che l’Enel paga per il pompaggio dell’acqua dal vascone ai laghi d’Avio. Sintetizzando, dopo vent’anni di carte bollate, di sentenze prima favorevoli e poi contrarie, lo scorso 6 giugno la Corte di Cassazione ha definitivamente condannato il Comune a rendere al colosso elettrico le somme impropriamente incassate. Basandosi sui dettami di legge, in una mozione la minoranza ha sostenuto che il sindaco avrebbe dovuto convocare subito il consiglio per riconoscere il debito fuori bilancio. Al contrario la maggioranza, dopo aver sottolineato che gli avversari avevano avviato una campagna di stampa che ha danneggiato la trattativa già avviata con l’Enel e peggiorato la possibilità di contrarre mutui del Comune, ha deciso di non iscrivere alcun debito fuori bilancio fino alla conclusione della trattativa. OVVIAMENTE la minoranza non ha accettato questa soluzione e, dopo aver ribadito il parere del revisore che dichiarava l’urgenza di riconoscere l’esistenza del «buco», ha annunciato che si riserva di verificare con gli organi competenti se la scelta fatta dall’amministrazione è stata corretta o meno. «Siamo sconcertati dalle parole e dall’atteggiamento demagogico del sindaco e del suo gruppo - commenta il capogruppo di Insieme Edolo vive Ivan Moles - volto esclusivamente a scaricare le proprie responsabilità su altri. Sebbene la normativa imponga il riconoscimento del debito fuori bilancio, tanto che anche lo stesso revisore dei conti ha inviato una diffida in tal senso, il sindaco ha ignorato l’obbligo». «Purtroppo non siamo stupiti da questo atteggiamento omissivo, che rischia di creare gravi danni al bilancio comunale e ai nostri concittadini - conclude -. Il sindaco avrebbe dovuto comunicare l’esistenza di una sentenza negativa già nel 2015 e accantonare le somme necessarie per far fronte al debito, ma nulla di tutto ciò è stato fatto, con il rischio che il Comune sia commissariato». •

Suggerimenti