Il compleanno di Davide ucciso col fratello dal papà La mamma: «Mi mancate»

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Davide e Andrea uccisi dal padre e la mamma Erica Patti
Davide e Andrea uccisi dal padre e la mamma Erica Patti
Davide e Andrea uccisi dal padre e la mamma Erica Patti
Davide e Andrea uccisi dal padre e la mamma Erica Patti

«Oggi l’unico regalo che ho potuto farti è un vaso di fiori con un nastro con scritto "auguri amore mio" messo su una lapide bianca». Sono le parole con cui ieri Erica Patti ha ricordato, nel giorno del compleanno, il figlio Davide, ucciso da suo padre Pasquale Iacovone insieme al fratellino Andrea a Ono San Pietro il 16 luglio 2013. Un post che ha fatto il giro del web con il suo carico di commozione per un dramma che nessuno in Valcamonica può dimenticare. «OGGI AMORE MIO è il tuo compleanno: oggi avresti compiuto 21 anni. Oggi – scrive Erica Patti su Facebook – avremmo fatto una bella festa come quelle che abbiamo sempre fatto. Oggi sicuramente la tua mamma se ne sarebbe dovuta andare via di casa per lasciare spazio a te e ai tuoi amici. Oggi ti avrei fatto un bel regalo. Oggi l’unico regalo che ho potuto farti è un vaso di fiori con un nastro con scritto “auguri amore mio“ messo su una lapide bianca. Si perché tu oggi non sei qui con me. Mi manchi tantissimo, mi mancate tantissimo. Buon compleanno Amore mio». Lo struggente post di Erica Patti riporta le lancette del tempo al quel terribile 16 luglio 2013. Pasquale Iacovone, imbianchino, strangola i due figli Andrea e Davide dando fuoco alla sua abitazione per simulare una morte accidentale. Iacovone resta ustionato in modo gravissimo: la sua vita resta appesa a un filo per settimane. Poi si riprende anche le fiamme gli hanno segnato per sempre il corpo. I carabinieri scoprono nel frattempo che dietro il rogo c’è un duplice omicidio. Pasquale Iacovone verrà condannato all'ergastolo. Secondo la ricostruzione processuale l’imbianchino, che era stato più volte denunciato da Erica Patti, la moglie per stalking, agì per «un risentimento ossessivo» nei confronti della madre dei suoi due figli. NELLA MOTIVAZIONE della sentenza di condanna si legge che «Iacovone era incapace di accettare la separazione dalla moglie e la sua nuova relazione, desideroso di farla soffrire sia molestandola e aggredendola fisicamente e personalmente, sia – sempre al fine di farla soffrire – molestando e minacciando i suoi affetti più cari. Anche gli stessi figli». «L’unico modo per farti del male è far del male ai tuoi figli – le scrisse il 23 giugno 2012 – Adesso me li porto via 15 giorni al mare e non li vedrai più. Li ammazzo». Erica aveva subodorato che il padre dei suoi figli era pronto a trasformare in realtà le minacce. Si era rivolta alle forze dell’ordine, ma le sue denunce erano state sottovalutate. Fino a quel tragico 16 luglio del 2013. Che a Ono San Pietro e più in generale la Valcamonica non dimenticano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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