Con gli occhi rivolti costantemente al cielo, a scrutare le cime nascoste dalle nuvole, nel cuore il timore che da un momento all’altro si scatenasse un altro acquazzone che andasse a cancellare di nuovo (come successo sabato sera) il duro lavoro fatto per ripulire i locali invasi dalla fanghiglia e per liberare l’alveo del torrente dal materiale strappato dagli argini e trascinato a valle dalle due colate detritiche che si sono succedute nell’arco di 48 ore. È trascorsa così la domenica per decine di persone impegnate tra il Ponte dei Buoi e la Val di Viso per porre rimedio ai danni provocati dalla furia degli elementi naturali. Sulla provinciale che sale al passo che separa la Valcamonica dalla Valtellina, alla confluenza dell’Arcanello col Frigidolfo (torrente che corre nella valle delle Messi), poco dopo mezzogiorno la benna di un escavatore è riuscita a togliere l’intreccio di tronchi e massi che ostruiva il ponte a poche decine di metri dal bivio per Precasaglio. (...)
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