Arriva in Valcamonica il progetto europeo di salvaguardia della cultura alimentare delle Alpi, battezzato «Alpfoodway», che interessa sei nazioni: oltre all’Italia anche Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia che ha la Regione come capo. È stato presentato ieri pomeriggio alla Casa Museo di Cerveno durante l’incontro «Le Alpi come laboratorio», alla presenza di Stefano Bruno Galli, assessore regionale all’Autonomia e Cultura, di Simona Ferrarini, direttore del Distretto culturale e di Alberto Piantoni, presidente del Comitato della futuribile Fondazione Valle dei Segni. Il patrimonio alimentare delle Alpi si candida alla lista dei patrimoni Unesco attraverso l’Archivio di etnografia e storia sociale della Regione, che ne sta seguendo l’iter. Alla Casa Museo, dove il sindaco Marzia Romano ha acceso lo storico forno per la produzione del pane, è stata presentata attraverso tante testimonianze di agricoltori locali la sperimentazione con assaggio del pane della Valle dei Segni. Nell’occasione Elena Turetti del Distretto culturale, davanti a una grande tavolata di prodotti valligiani, ha illustrato i risultati dell’inchiesta realizzata sulla filiera dei cereali di montagna che ha coinvolto una cinquantina di aziende agricole della valle e, contestualmente, si è inaugurata la mostra la «Festa de lo pan ner». Le donne di Cerveno hanno cucinato convivialmente e servito in tavola, fornendo una dimostrazione della loro arte culinaria ai tanti ospiti. Infine è stato proiettato il filmato «Terra fertile», realizzato da Enece Film per conto del Distretto culturale, che documenta l’indagine sul campo effettuata da Giorgio Sabaudo. •