Valle Camonica

Il passato diventa risorsa Aprica rimette a nuovo e apre il mulino ai turisti

di Lino Febbrari
L’esterno dell’antico mulino rimesso a nuovo e aperto alle visite guidate sul territorio di ApricaL’interno dell’impianto: è funzionante
L’esterno dell’antico mulino rimesso a nuovo e aperto alle visite guidate sul territorio di ApricaL’interno dell’impianto: è funzionante
L’esterno dell’antico mulino rimesso a nuovo e aperto alle visite guidate sul territorio di ApricaL’interno dell’impianto: è funzionante
L’esterno dell’antico mulino rimesso a nuovo e aperto alle visite guidate sul territorio di ApricaL’interno dell’impianto: è funzionante

È sicuramente un esempio per molti altri paesi, anche nella confinante Valcamonica, lo splendido recupero in funzione culturale, didattica e turistica di un antico mulino portato a termine all’Aprica dal Comune. Uno stimolo per tanti enti locali che lasciano invece cadere a pezzi i più vecchi e rappresentativi manufatti del loro territorio. Il secolare impianto, a fianco di un torrentello dalla cui acqua trae la forza per far girare la grande macina di granito, è stato rimesso completamente a nuovo dall’ente locale che l’ha ricevuto in dono dagli ultimi proprietari. Le risorse sono state trovate partecipando a un bando della Fondazione Cariplo, è il restauro è stato appena inaugurato alla presenza di autorità, tanti cittadini e, appunto, molti turisti. «Questi due piccoli edifici nella zona dei Plaz - spiega in sindaco Dario Corvi - rappresentano la storia e l’identità della cultura agricola presente anche nella nostra località prima della virata sul turismo e sullo sci. Non è stato un recupero facile - aggiunge -, iniziato con la precedente amministrazione guidata da Carla Cioccarelli. È durato diversi anni ed è stato suddiviso in due lotti. Il primo ha interessato il restauro dei fabbricati e di tutto quanto attiene l’impianto macinatorio (canale di derivazione, ruota, macina, vaglio); il secondo le aree esterne, che adesso vorremmo coltivare sperimentalmente con specie tipiche del nostro territorio come il grano saraceno. Naturalmente intendiamo valorizzare il tutto in chiave turistica e soprattutto vorremmo coinvolgere le scuole per ricordare ai ragazzi quali sono le origini di Aprica». Il passato è stato il tasto sul quale ha battuto anche lo studioso Gianluigi Garbellini: «È fondamentale non far cadere nell’oblio queste strutture - sottolinea il professore valtellinese - perché sono tasselli per comprendere la nostra storia, in questo caso quella di una località oggi meta di vacanzieri e amanti degli sport invernali ma con un passato ben diverso, magari di povertà». La gestione del rinnovato mulino è stata affidata alla Pro loco, che già da questa settimana proporrà visite guidate ai turisti e, da settembre, si spera, anche alle scolaresche.•.

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