Il relitto
industriale è
diventato un pericolo

di Alessandro Romele
Da problema urbanistico, il sito industriale è diventato un’emergenzaUno degli ultimi cedimenti registrati tra gli edifici dell’ex fabbrica
Da problema urbanistico, il sito industriale è diventato un’emergenzaUno degli ultimi cedimenti registrati tra gli edifici dell’ex fabbrica
Da problema urbanistico, il sito industriale è diventato un’emergenzaUno degli ultimi cedimenti registrati tra gli edifici dell’ex fabbrica
Da problema urbanistico, il sito industriale è diventato un’emergenzaUno degli ultimi cedimenti registrati tra gli edifici dell’ex fabbrica

Da problema urbanistico a emergenza strutturale il passo è stato breve per il «relitto» industriale della ex Palini Vernici. Le condizioni statiche degli immobili produttivi abbandonati nel sito incastonato nel centro storico di Pisogne all'angolo tra via Rimembranze e via Vallecamonica sono improvvisamente peggiorate mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini. L’AMMINISTRAZIONE comunale invoca un colpo di acceleratore per trovare una soluzione a una situazione che si trascina da decenni. La svolta sembrava essere arrivata nel 2018. In quell’anno la famiglia Nichetti, titolare del colosso con sede nella zona industriale del capoluogo aveva redatto un progetto di completa riqualificazione del sito. Sulle ceneri dello stabilimento sarebbe dovuta nascere un'area urbana con una piazza e delle attività commerciali. Il piano particolareggiato è stato rivisto e prorogato al 2023. «La proprietà - conferma il sindaco Federico Laini - ha la possibilità di riconvertire l'area industriale entro tre anni. L'obiettivo è quello di riqualificare una zona abbandonata da decenni che ha un effetto devastante dal punto di vista paesaggistico, urbanistico e del decoro urbano». Posizionata in prossimità del centro commerciale la Palini Vernici era rimasta attiva fino agli anni Ottanta, quindi era stata progressivamente dismessa: nel 2017 l'allora assessore all'urbanistica Ines Tonsi si preoccupò di avviare le pratiche per capire se il terreno fosse inquinato o meno dai solventi e dalle vernici utilizzate nel lavoro della fabbrica. I RISULTATI FURONO soddisfacenti, e la proprietà confermò le intenzioni di mettere mano al più presto al progetto. La struttura si sta inesorabilmente accartocciando su se stessa: i tetti, ammalorati dal tempo e dalle intemperie, stanno crollando, così come le murature; gli infissi sono oramai inesistenti, ed il pericolo incombe sulla testa dei passanti. Le lesioni sugli edifici sono preoccupanti e le segnalazioni all’Amministrazione comunale dei residenti si sono moltiplicate dopo la fine del lockdown. «OVVIAMENTE – continua Laini – ci preme che il tutto sia risolto al più presto. Negli ultimi mesi sono stati convocati una serie di incontri tra l'Amministrazione civica e i vertici della Palini Vernici. Serve quindi rispettare i piani: la nostra intenzione è quella di forzare i tempi, e vedere realizzata la riqualificazione prima della fine del mandato amministrativo. Se così non fosse, ci riserviamo di agire nelle sedi opportune, per potere utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione e risolvere una volta per tutte la situazione, oramai insostenibile», conclude il primo cittadino di Pisogne. •

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