Il rifugio San Fermo taglia il nastro in abito rinnovato

di C.VEN.
Il rifugio San Fermo
Il rifugio San Fermo
Il rifugio San Fermo
Il rifugio San Fermo

In molti lo hanno già testato, ma per ufficializzare la fine dei lavori l'amministrazione comunale di Borno ha scelto l'ultima domenica di giugno, la prima dell'estate in quota. Il rifugio San Fermo, ampliato e sistemato nella parte più datata, ha ospitato istituzioni civili e religiose per il taglio del nastro che ha significato l'inizio di una nuova era per un edificio che appartiene alla storia della montagna e dei suoi frequentatori. INIZIATI nell'ottobre del 2016 i lavori si sono conclusi da poche settimane. Gli intoppi e la quota (1868 metri sul livello del mare) non hanno aiutato il cronoprogramma che si è prolungato più del previsto, «ma ora guardiamo solo all’aspetto positivo - ha detto il primo cittadino Matteo Rivadossi che ha ereditato l'opera dalla precedente amministrazione - Siamo orgogliosi e questa inaugurazione ci fa ben sperare per il turismo che può essere ospitato sulle nostre montagne». Al taglio del nastro l'ex sindaco Vera Magnolini che oggi siede tra i banchi della minoranza, il consigliere amico di Borno Romain Zaleski che con la sua famiglia ha donato per l'intervento 150mila euro e l'attuale primo cittadino. I soldi del finanziere che non ha mai fatto mancare il suo sostegno a Borno sono stati fondamentali per completare l'opera che ha goduto di 70mila euro quale contributo del bando del Cai nazionale, dei 50mila messi a bilancio dal comune e dei 40mila dei gestori. Zaleski con la moglie, proprio per questo intervento, sono diventati soci onorari del Cai Borno: «Un intervento fondamentale - ha detto il presidente Davide Sanzogni - oggi chi va in montagna ha bisogno di servizi diversi e questo rifugio non rispondeva più alle richieste». La Soprintendenza ci ha messo lo zampino, tante le richieste arrivate per conservare un edificio storico: la chiesetta che sorge davanti al rifugio non ha potuto essere interessata dall'intervento, la parte più vecchia è stata solo restaurata mentre quella nuova, volutamente diversa dalla precedente, gli sorge accanto. Venticinque i posti letto oggi a disposizione della struttura e sala da pranzo raddoppiata rispetto a quella di un tempo. I tre anni di lavoro si sono chiusi, davanti un futuro di aspettative: «Questo è il fiore all'occhiello delle nostre montagne - ha chiuso il sindaco Rivadossi - e speriamo che questa estate possa ospitare tanti turisti. Il rifugio è caro a Borno e ai bornesi, ma anche a tanti villeggianti, abituali e occasionali». Intanto il colle che guarda la Presolana e segna il confine quest'estate ospiterà due delle manifestazioni di punta dell'estate bornese: l'8 agosto la fiaccolata e il 18 agosto la San Fermo Trail. Ora la parola passa agli escursionisti. A loro il compito di decretare il successo di questa trasformazione.

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