Il sindaco fa il manutentore e il suo vice lascia per protesta

di Lino Febbrari
Il palazzo comunale di Temù
Il palazzo comunale di Temù
Il palazzo comunale di Temù
Il palazzo comunale di Temù

A neppure sei mesi dal voto un abbandono clamoroso scuote la giunta di Temù: il vicesindaco Riccardo Sandrini ha infatti deciso di gettare la spugna. Un gesto inatteso, che ha colto tutti di sorpresa e che potrebbe avere conseguenze importanti sul futuro dell’amministrazione. Nella lettera protocollata sabato mattina dagli uffici comunali e indirizzata al sindaco Giuseppe Pasina, Sandrini puntualizza che la sua decisione è stata a lungo ponderata e molto difficile, e che è maturata per una serie di motivazioni che gli hanno reso impossibile - afferma - operare in un clima sereno, di disponibilità, collaborazione, ma soprattutto di sincerità. «QUANDO ci si trova in un gruppo e non si è più in sintonia sulle scelte e sul modo di programmare il futuro - spiega il dimissionario -, credo che sia necessario farsi da parte. Sono enormemente dispiaciuto, soprattutto nei confronti dei miei elettori. Qualcuno penserà che mi sono dimesso a scoppio ritardato perché a marzo ho perso le primarie (il giovane ambiva al posto di capolista, ma Pasina prevalse con uno scarto di appena 19 voti). Non è assolutamente vero, quello è un episodio che ho subito accantonato, e in questi mesi mi sono impegnato a fondo per seguire le questioni più stringenti che mi sono state affidate». Poi emerge la causa del disagio: «Il sindaco purtroppo più che amministrare ha pensato bene di “usurpare” le funzioni dell’Ufficio tecnico, in pratica sostituendosi al funzionario, scendendo in campo di persona a gestire i problemi delle strade, dell’acquedotto, dei pozzetti, e di altre cose del genere - accusa l’ex braccio destro di Pasina -, tralasciando tutto il resto, tra cui l’importante questione della centralina. Gli ho ribadito più volte che questo non era il ruolo per cui era stato eletto. Non mi ha dato retta e ha voluto fare di testa sua. Ne ho preso atto e con rincrescimento ho deciso di mollare». E il sindaco come ha reagito all’inaspettato addio del suo più stretto collaboratore? La scelta di Sandrini avrà ripercussioni su un’attività amministrativa di fatto avviata da pochi mesi? «Rispetto la sua decisione - taglia corto Pasina senza fare altri commenti di merito - . Ho convocato la maggioranza per sabato 16 novembre. In quell’occasione andremo a individuare un nuovo vice e assicuro che continueremo a lavorare per portare avanti il nostro programma». Lo stesso Sandrini riconosce che probabilmente il suo addio non avrà conseguenze e che non dovrebbe innescare ulteriori disgregazioni nel gruppo. «Sono convito che le mie dimissioni daranno una piccola scossa e forse una spinta a impegnarsi di più al sindaco e alla nuova giunta - afferma -. A loro auguro un buon lavoro, in particolare li invito a condividere le loro scelte con tutti i consiglieri della maggioranza. Se non lo faranno può darsi che qualcun altro segua il mio esempio. Sinceramente non credo che ciò possa accadere, ma penso che la mia mossa servirà da lezione a tutti, e che proseguiranno nel cammino». •

Suggerimenti