Imu, il Comune a caccia di 105 mila euro «evasi»

di D.BEN.

L’obiettivo è doppio: contrastare l’evasione e rimpinguare le casse comunali. Almeno per quanto possibile. Comunque, per evitare che alcuni mancati pagamenti finissero in prescrizione con lo spirare del 2020, dal municipio di Artogne sono partiti diversi nuovi accertamenti sull’Imu relativi al tributo che si sarebbe dovuto versare nel 2015. Già il 4 novembre scorso era stata stilata una prima emissione, mentre ora le più recenti portano la data del 27 novembre, del 12 e del 16 dicembre. In tutto 153 atti (52 nella prima emissione, 89 nella seconda, uno nella terza e 11 nella quarta) per mancati introiti che superano i 105mila euro. Con un contribuente specifico che, stando agli atti depositati negli uffici tributari del Comune, avrebbe dovuto versare ben 57.609 euro. Gli accertamenti rientrano tra le ultime determine firmate del funzionario responsabile dei tributi che col 31 dicembre se n’è andato in pensione. Ma si prevede che ci sarà lavoro anche per chi gli succederà. Ovviamente i mancati introiti di cui si parla non hanno garanzia di riscossione, visto che spesso i solleciti servono a poco e che in diversi casi si tratta di società fallite. Sempre a proposito di incassi, il Comune sta lavorando per insinuarsi nel passivo del fallimento di «Stella Alpina», la società di Merano che nel 2018 aveva acquisito gli alberghi dal curatore della Montecampione hotels, e che poi è a sua volta crollata senza aver mai avviato alcun recupero delle strutture di quota 1.200 e del Plan. Un vulnus, quello degli alberghi di Montecampione, che da oltre un decennio pesa sul richiamo della stazione turistica. •

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