In trappola il gestore del bazar dello «sballo»

Per i carabinieri della Compagnia di Breno che nelle scorse ore lo hanno accompagnato in carcere, dopo avergli notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere, era uno dei punti di riferimento per gli assuntori di stupefacenti della Valle Camonica. Marzuk, questo il nome «d'arte» del pusher di origine marocchina arrestato dai militari, aveva un centinaio di clienti fidelizzati che, da anni, si rivolgevano a lui per acquistare cocaina, hashish o marijuana. E tra questi c'è anche chi ha dilapidato un fortuna. NEL CORSO DELLE INDAGINI, infatti, i carabinieri hanno scoperto che un operaio camuno in dieci anni sarebbe arrivato a spendere circa 140 mila euro in droga. Lo spacciatore marocchino, irregolare e con alle spalle diversi precedenti in materia di stupefacenti, sapeva bene quindi come «prendersi cura» dei suoi clienti. Secondo la ricostruzione offerta dai militari, e accolta dal gip che ha emesso il provvedimento di carcerazione, il nordafricano effettuava le consegne sia a domicilio presso le abitazioni degli acquirenti, che per strada o anche in alcuni locali commerciali di Malegno e Cividate Camuno. Un piccolo mercato al dettaglio che nel corso del tempo gli avrebbe permesso di mettere da parte un bel gruzzolo. La sua carriera si è bruscamente interrotta, e come detto non è la prima volta che accade, martedì pomeriggio quando è stato arrestato. Per circa un anno i carabinieri della stazione di Breno lo hanno seguito nei movimenti e tenuto d'occhio i suoi incontri con i clienti (quasi tutti sono stati identificati nel corso del periodo di indagine dei militari camuni) che avevano trovato nel pusher nord africano una garanzia. La carriera di Marzuk è così arrivata al capolinea. • © RIPRODUZIONE RISERVATA