Incontri ravvicinati con l’orso? «Ignoratelo, ma non scappate»

di Lino Febbrari
Un orso sorpreso a fare il «bagnetto» in una pozza
Un orso sorpreso a fare il «bagnetto» in una pozza
Un orso sorpreso a fare il «bagnetto» in una pozza
Un orso sorpreso a fare il «bagnetto» in una pozza

Da qualche anno, in particolare in primavera e nel tardo autunno, è divenuta una costante la presenza dell’orso nei boschi della Valcamonica. Soprattutto alcuni giovani maschi alla ricerca di nuovi territori da colonizzare sono stati notati nella zona del Tonale, in Val Grande di Vezza d’Oglio e suoi monti tra Monno, Edolo e Corteno Golgi. Tracce del plantigrado sono state avvistate anche nella media e bassa valle dell’Oglio. GLI ESPERTI invitano a non aver paura perché l’orso non considera l’uomo una preda e nei rari casi che lo ha aggredito lo ha fatto esclusivamente per difendere i cuccioli, oppure perché ci si è avvicinati troppo e, quindi, si sente minacciato. Ma come ci si deve comportare qualora si incontrasse un orso? «La prima cosa da fare - spiega Bernardo Pedroni, biologo, ideatore e direttore dell’Osservatorio eco-faunistico alpino di Aprica, un paradiso naturalistico di 25 ettari - è di comportarsi come quando si va per funghi e si vede un altro cercatore. Cosa si fa? Semplicemente si fa finta di non vedere l’altra persona e ci si allontana. Così bisogna fare con l’orso. Quindi, se ne vediamo uno, lo dobbiamo ignorare. Poi non dobbiamo assolutamente metterci a correre - avverte Pedroni - perché è un ottimo corridore, si arrampica sugli alberi con facilità e con altrettanta facilità nuota. Per cui, se decidesse di prenderci non avremmo scampo. Ignorandolo completamente lui andrà per la sua strada senza procurarci dei guai». Se invece è lui che si avvicina a noi? «L’orso è anche molto curioso, ma fortemente miope e quindi vuol capire cos’è quella cosa che si muove - chiarisce il biologo - . Da sfatare poi il fatto che quando si alza in piedi ci minacci: si alza solo per vedere meglio il più piccolo movimento che noi potremmo eventualmente fare». NON TUTTI hanno la calma olimpica del ragazzino immortalato in un video diventato virale sui social, che recentemente sui monti del Trentino ha avuto un incontro ravvicinato con un grosso esemplare. «In un’occasione del genere - raccomanda Pedroni - se ci arrivasse vicino e ci prendesse il panico, si può abbandonare a terra un sacchetto, lo zaino o qualcosa d’altro e arretrare lentamente: l’orso si fermerebbe ad annusare e a rovistare per trovare qualcosa da mettere sotto i denti. C’è poi da tenere conto nel campo delle ipotesi anche di un’eventuale e rarissima aggressione – conclude il nostro interlocutore - . Magari senza rendercene conto ci siamo avvicinati troppo a dei piccoli. Allora bisogna rannicchiarsi a terra, proteggersi la testa e rimanere completamente immobili fingendo di essere morti. Quasi sicuramente l’orso se ne andrà senza toccarci». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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