Incubo Val Rabbia, altri fondi per mettere al sicuro la statale

di Lino Febbrari
C’è un nuovo argine in arrivo per proteggere la statale 42 dagli «assalti» della Val Rabbia e dell’OglioLa foce della Val Rabbia Si va verso l’ennesimo cantiere
C’è un nuovo argine in arrivo per proteggere la statale 42 dagli «assalti» della Val Rabbia e dell’OglioLa foce della Val Rabbia Si va verso l’ennesimo cantiere
C’è un nuovo argine in arrivo per proteggere la statale 42 dagli «assalti» della Val Rabbia e dell’OglioLa foce della Val Rabbia Si va verso l’ennesimo cantiere
C’è un nuovo argine in arrivo per proteggere la statale 42 dagli «assalti» della Val Rabbia e dell’OglioLa foce della Val Rabbia Si va verso l’ennesimo cantiere

Soltanto negli ultimi dieci anni, per rimediare ai danni causati dalle frequenti «colate detritiche» e mettere al sicuro quell’area martoriata sono state spese montagne di denaro. Ma, a quanto pare, non è stato sufficiente per poter dichiarare il cessato allarme. Anche se da qualche tempo la Val Rabbia di Sonico è rimasta abbastanza tranquilla, continua a rappresentare un pericolo incombente e non solo per il territorio circostante, ma per tutta la Valcamonica. Ecco perché nel 2022 la Regione ha deciso di stanziare nuovamente altri fondi, un milione e mezzo circa stavolta, e di affidarli alla Comunità montana per proseguire (e si spera completare) gli interventi di messa in sicurezza del fiume Oglio, dalla confluenza tra i due corsi d’acqua fino alla vecchia briglia che precede di qualche centinaio di metri il ponte delle Capre, a Malonno. «I lavori sono stati appaltati proprio questa settimana (la scorsa per i lettori) - spiega Gianbattista Sangalli direttore del servizio Foreste e bonifica dell’ente comprensoriale - per cui contiamo di poter iniziare nell’arco di un paio di mesi». Cosa prevede l’operazione? «Sostanzialmente proseguiremo con lo svasamento di tutti i materiali depositati nel letto dell’Oglio dall’ultima alluvione - risponde Sangalli -, e poi andremo a rafforzare le difese spondali, quindi le scogliere e i muri d’argine, sulla sponda orografica sinistra in direzione di Greano e della piana di Malonno. Successivamente passeremo sull’altra riva e anche qui col rafforzamento gli argini per impedire che una futura piena del fiume si mangi la campagna e si diriga poi verso le abitazioni alla periferia del paese». Ma non è finita. Perché il passo successivo dell’ennesima «operazione Val Rabbia», e sempre grazie a denaro erogato da Palazzo Lombardia (anche l’Anas però in questo caso farà la sua parte mettendo a disposizione risorse trovate tra le pieghe del piano triennale delle opere), prevede l’innalzamento di un lungo tratto della statale 42 del Tonale per metterla definitivamente al riparo da eventuali esondazioni. «Gli studi idraulici che abbiamo approfondito in modo direi maniacale - continua il dirigente della Comunità montana - ci hanno permesso di evidenziare che con un sopralzo della carreggiata di circa 3 metri in corrispondenza della località “Tre Archi” (nel punto in cui il famigerato Rabbia si getta nell’Oglio), la statale dovrebbe essere al riparo dalle future e purtroppo prevedibili colate detritiche. Per cui la Regione erogherà un contributo di un milione e 250mila euro, cui farà seguito un altro finanziamento di circa 2,5 milioni da parte dell’Anas. Con queste somme - conclude Sangalli - riusciremo a rettificare la livelletta del nastro d’asfalto per quasi un chilometro, partendo a valle della zona della segheria Bianchi e arrivando, appunto, ai Tre Archi. Così il sedime stradale verrà a trovarsi alcuni metri più in alto dell’attuale letto dell’Oglio, che in alcuni punti si trova quasi allo stesso livello della 42». L’esecuzione di questo innalzamento non provocherà interruzioni alla circolazione, perché i veicoli verranno deviati su una pista ricavata sull’argine destro del fiume col materiale recuperato dall’alveo nella prima fase dell’operazione.•.

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