Industria, la Ols può rinascere

Pisogne  Uno scorcio dello stabilimento della ex «Ols»
Pisogne Uno scorcio dello stabilimento della ex «Ols»
Pisogne  Uno scorcio dello stabilimento della ex «Ols»
Pisogne Uno scorcio dello stabilimento della ex «Ols»

Da più di vent’anni è un enorme spazio abbandonato che continua a riempirsi di vegetazione e spazzatura, ma presto, per la ex «Ols», ai tempi d’oro una grande acciaieria sul confine tra Pisogne e Costa Volpino, potrebbe esserci una nuova vita. Nel tempo sono stati diversi i progetti messi sul tavolo dalle amministrazioni locali che si sono succedute: l’ultimo la vedeva come un immenso polo di interscambio tra ferro e gomma. E adesso? La Fondazione «Prossima generazione Vallecamonica», voluta e organizzata dal Bim, dalla Comunità montana e dalla Confindustria bresciana, e la cui presidente è Ida Bottanelli, già vicesindaca di Sulzano e «donna forte» del Bim, ha deciso di puntare molto su quelle che un tempo erano le Officine laminatoi Sebino: l’obiettivo della fondazione è quello di recuperare la tante aree industriali dismesse per riportarle alla funzione produttiva. Il rilancio è coordinato dall’imprenditore pisognese Giovanni Spatti, amministratore delegato della WoodBeton, oltre che delegato di zona di Confindustria. Con altri colleghi, Spatti ha dato vita alla società Benefit area Ols, che si è aggiudicata il terreno di quasi 200mila metri quadrati - più della metà sul territorio pisognese - per 790mila euro al Tribunale di Milano. Nel grande progetto di bonifica e riqualificazione sono stati coinvolti i nomi più importanti del mondo produttivo camuno: Zaleski, Monchieri, Delisi, Buzzi, Sandrini, Bertoni, Furloni, Ducoli, Filippi, Trentini, Fasanini, Farisoglio e Taboni. Servirà prima di tutto bonificare l’area, e il costo stimato dell’operazione è di circa 6 milioni. Un passo necessario: negli ultimi anni il luogo è stato anche meta di rave party e di occupazioni, ma naturalmente il problema peggiore sono i veleni del sottosuolo. L’area attigua è stata posta sotto sequestro dai carabinieri forestali perché divenuta una discarica in cui i soliti ignoti hanno lasciato automezzi, elettrodomestici, bidoni e rifiuti tossici. Il futuro? Voci vicine alla cordata parlano di un polo industriale innovativo, presumibilmente capace di creare numerosi nuovi posti di lavoro. Non sembra un caso, quindi, che proprio Confindustria Brescia abbia scelto Pisogne per organizzare la prossima assemblea annuale: si terrà il 18 ottobre nel nuovo capannone acquistato e riconvertito da Federico De Lisi nella località Pizzo. Anche in questo caso una struttura abbandonata e ora a disposizione della Comisa, azienda leader nel campo della termoidraulica.•. Al.Rom.

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