L’auto prende fuoco dopo l’uscita di strada Muore un 54enne

di Claudia Venturelli
La tragedia costata la vita al 54enne si è consumata  sul raccordo della strada statale che porta a DarfoI resti della Renault Megane Scenic carbonizzata dalle fiamme in fondo alla scarpata dello svincoloIl recupero dell’auto della vittima con la gru dei Vigili del fuoco
La tragedia costata la vita al 54enne si è consumata sul raccordo della strada statale che porta a DarfoI resti della Renault Megane Scenic carbonizzata dalle fiamme in fondo alla scarpata dello svincoloIl recupero dell’auto della vittima con la gru dei Vigili del fuoco
La tragedia costata la vita al 54enne si è consumata  sul raccordo della strada statale che porta a DarfoI resti della Renault Megane Scenic carbonizzata dalle fiamme in fondo alla scarpata dello svincoloIl recupero dell’auto della vittima con la gru dei Vigili del fuoco
La tragedia costata la vita al 54enne si è consumata sul raccordo della strada statale che porta a DarfoI resti della Renault Megane Scenic carbonizzata dalle fiamme in fondo alla scarpata dello svincoloIl recupero dell’auto della vittima con la gru dei Vigili del fuoco

Potrebbe essere un malore improvviso al volante la causa del terribile schianto che si è consumato nella notte tra sabato e domenica, lungo la strada statale 42 in territorio di Darfo Boario Terme. UN INCIDENTE mortale, purtroppo. La vittima, Giorgio Rossi, 54 anni, di Saviore ma residente nell’alto Sebino, a Rondinera di Rogno, stava tornando a casa quando all’altezza dello svincolo di Darfo è finito fuori strada, rimanendo intrappolato nella sua auto, una Megane Scenic che ha preso fuoco. La scena che è apparsa ai soccorritori era spaventosa: la vittima, un uomo sposato e padre di due figli, è morto nell’incendio dell’abitacolo. A lanciare l’allarme sono stati alcuni automobilisti che passando sulla superstrada hanno visto le fiamme attorno alle 23 di sabato sera. Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco permanenti e volontari di Darfo con il supporto dei colleghi di Brescia arrivati con l’autogru che ha recuperato l’auto carbonizzata. Le cause sono al vaglio dei carabinieri di Pisogne, ma ad avvalorare la tesi che Giorgio Rossi abbia fatto tutto da solo, forse per un malore improvviso, è la totale assenza di segni di frenata sull’asfalto. All’altezza dello svincolo che conduce al Cappellino di Darfo, il 54enne è andato dritto nell’opposta corsia, ha imboccato la rampa di accesso alla super prima di travolgere il guard rail e finire la corsa nell’area sottostante dove l’autoha preso fuoco. Pare non abbia nemmeno potuto tentare di uscire dall’abitacolo, forse perché già privo di sensi: ai soccorritori non è rimasto altro da fare che recuperare la salma. Il corpo di Giorgio Rossi è stato ricomposto nella camera mortuaria dell’ospedale di Esine. Quel che resta dell’auto invece è sotto sequestro a disposizione della magistratura per tutti gli accertamenti del caso. Le operazioni di recupero prima e bonifica poi sono durate fino alle 3 di ieri mattina quando anche lo svincolo della statale è stato riaperto al traffico. LA TRAGICA NOTIZIA notizia si è diffusa in mattinata a Rogno dove abitava la vittima. Il sindaco del paese Cristian Molinari ha espresso il suo cordoglio, anche sui social: «Ci sono notizie -ha scritto - che non vorresti mai ricevere, che lasciano senza fiato. Le più sentite condoglianze a familiari e amici». Tre le comunità in lutto in Vallecamonica: quella di Saviore, paese d’origine del 54enne, quella di Paspardo di cui è originaria la moglie, e quella dell’alto Sebino. Tutte si sono strette nel dolore dei famigliari. All’Anas il compito di rimettere in sicurezza il tratto di strada. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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