L’estate in funivia? Manca solo il Governo

di Claudia Venturelli
I gestori degli impianti a fune aspettano risposte dal Governo
I gestori degli impianti a fune aspettano risposte dal Governo
I gestori degli impianti a fune aspettano risposte dal Governo
I gestori degli impianti a fune aspettano risposte dal Governo

Insieme a un’infinità di negozi, alberghi e aziende anche gli impianti di risalita della catena alpina sono rimasti fermi al palo. Da quel 7 marzo in cui tutto si è fermato: l’inverno e lo sport della neve. Se allora tutti i gestori avevano compreso, e in alcuni casi anche anticipato, le decisioni del Governo che si apprestava a varare il lockdown, oggi gli stessi addetti ai lavori chiedono, come altri, certezze per ripartire. PERCHÈ TUTTI in questi mesi hanno immaginato i rispettivi comprensori sotto una veste nuova «e oggi siamo pronti ad aprire in sicurezza», assicura Alessandro Mottinelli dell’Anef Lombardia. È stata proprio l’Associazione nazionale degli esercenti funiviari ad avviare un dialogo col Governo per mettere nero su bianco le misure necessarie per non mettere in ginocchio un settore che è il motore del turismo delle vallate alpine. Valcamonica compresa: nella valle dell’Oglio si contano quattro aree sciistiche che funzionano anche in estate. «In Italia sono 400 le aziende funiviarie, 2000 gli impianti di risalita, per un totale stimato di un miliardo e 200 milioni. QUESTO COSA vuol dire? Una stima prudente dice che moltiplicando per 7/8 il fatturato degli impianti di risalita si può intuire l’indotto totale sull’economia della montagna - ricorda Mottinelli -. In Lombardia sono 44 le società, 223 gli impianti di risalita per un fatturato che si aggira attorno ai 100 milioni, stimato per difetto». Numeri che fotografano il settore che ha chiuso in anticipo uno degli inverni più promettenti degli ultimi anni, e che ora rischia di arrivare in ritardo sull’estate: «La nostra associazione - prosegue - non si è fermata, avviando un lavoro costante con le istituzioni per proporre soluzioni in vista dell’estate. Ma a oggi gli impianti sono ancora chiusi e non abbiamo una data per la riapertura». EPPURE, certamente in estate più che durante la stagione invernale, le soluzioni per il distanziamento ipotizzate dall’Anef darebbero vita a una stagione sicura: «Abbiamo già proposto un accesso regolamentato sulle cabinovie con la parziale riduzione della portata oraria, l’apertura di tutte le areazioni possibili valutando anche quella delle porte in discesa; abbiamo fatto di tutto per rendere sicuro l’afflusso dei clienti, quindi proposto la sanificazione anche più volte al giorno e code fluide per evitare assembramenti». È stato tutto presentato al Governo, che ancora non ha dato risposte. •

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